La benedizione Urbi et Orbi di Papa Francesco è un’occasione per lanciare un appello al dialogo che deve partire dalla riscoperta dei legami di fraternità che ci uniscono come esseri umani. «Consenta a Israeliani e Palestinesi di riprendere il dialogo e intraprendere un cammino di pace che ponga fine a un conflitto che da più di settant’anni lacera la Terra scelta dal Signore per mostrare il suo volto d’amore». Il Pontefice ha ripercorso nel suo messaggio di Natale tutte le aree in crisi del pianeta, dalla Siria allo Yemen, dall’Africa ai Paesi dell’America Latina lacerati da conflitti sociali e politici, auspicando un rafforzamento del cammino di riavvicinamento per le Coree. Non manca un pensiero all’Ucraina: «Solo con la pace, rispettosa dei diritti di ogni nazione, il Paese può riprendersi dalle sofferenze subite e ristabilire condizioni di vita dignitose per i propri cittadini». Per il Papa «le nostre differenze non sono un danno o un pericolo, sono una ricchezza. Come per un artista che vuole fare un mosaico: è meglio avere a disposizione tessere di molti colori, piuttosto che di pochi!». Papa Francesco si è rivolto ai pellegrini che gremivano piazza San Pietro, piazza Pio XII e parte di via della Conciliazione. «Il Bambino piccolo e infreddolito che contempliamo oggi nella mangiatoia protegga tutti i bambini della terra ed ogni persona fragile, indifesa e scartata. Che tutti possiamo ricevere pace e conforto dalla nascita del Salvatore e, sentendoci amati dall’unico Padre celeste, ritrovarci e vivere come fratelli!». (agg. di Silvana Palazzo)



RICHIAMI DEL PAPA TRA PACE, CLIMA E MIGRANTI

In attesa della tradizionale benedizione “Urbi et Orbi” che impartirà Papa Francesco, ci si interroga sui messaggi che lancerà il Pontefice. Ci si aspetta altri messaggi a favore della solidarietà e della pace, a partire da quelle aree del pianeta che sono ancora piegate dalle guerre. Nel giorno di Natale, il Papa come da tradizione si affaccia dalla loggia centrale della Basilica Vaticana rivolgendosi al mondo. La benedizione diventa anche occasione per una panoramica mondiale, che mostra anche l’interesse della diplomazia pontificia. Più verosimilmente, Papa Francesco guarderà nell’urbi et orbi di Natale a tutte le situazioni di conflitto nel mondo, con una attenzione particolare ai temi che si sono sviluppati nel corso del pontificato. Dall’accordo globale sulle migrazioni alla cura della casa comune, con uno sguardo al Medio Oriente e all’Africa. Potrebbe anche lanciare un appello per il Venezuela e il Nicaragua, mentre per l’Asia forse ci sarà un accenno alla pace nella penisola coreana e ai nuovi rapporto col Vietnam. Ma Papa Francesco potrebbe guardare anche al “conflitto dimenticato” in Ucraina. (agg. di Silvana Palazzo)



URBI ET ORBI A TUTTA LA CRISTIANITÀ

Come ogni ricorrenza centrale della vita della Chiesa Cattolica, quale Natale e Pasqua del Signore, è tradizione che il Papa celebri la benedizione “Urbi et Orbi” a tutta la cristianità, con annesso discorso che in qualche modo aiuti a riflettere sul significato profondo e recondito della festa in questione. Per il Santo Natale del Signore, Papa Francesco alle ore 12 dalla Loggia Centrale della Basilica Vaticana reciterà la benedizione e il suo personale discorso alla Città e al Mondo: la benedizione comprende l’indulgenza plenaria, cioè la remissione di tutte le pene dovute per i peccati. Ma non è valida solo per i fedeli presenti in piazza San Pietro, ma anche per coloro che la ricevono tramite i vari mezzi di comunicazione, come radio, tv e pure la consueta diretta streaming video online (qui sotto il collegamento dal canale YouTube Vatican News). La formula di remissione dei peccati, però, non ha valore di assoluzione totale, ma sottolinea un desiderio e ne chiede l’adempimento: letteralmente la traduzione di Urbi et Orbi recita «All’urbe e all’Orbe» ovvero alla città (Roma) e al mondo intero della cristianità.  Si tratta di una delle più intense preghiere che la storia della Chiesa abbia mai partorito: da un lato infatti vi troviamo la misericordia divina che scende e si apre ai cuori bisognosi, intricati e sofferenti degli uomini e dall’altro si collega all’indulgenza plenaria che concede a tutti i fedeli la libertà e la possibilità della remissione di tutti i peccati e le tribolazioni dovuti per esse.



IL MESSAGGIO DEL 2017

Nel messaggio dello scorso anno, nel giorno di Natale 25 dicembre 2017, Papa Francesco dalla Loggia Centrale del Vaticano prima di recitare la preghiera universale Urbi et Orbi concentrò l’attenzione sul segno universale e particolare assieme del Bambino Gesù: «Quegli uomini umili ma vigilanti sono esempio per i credenti di ogni tempo che, di fronte al mistero di Gesù, non si scandalizzano della sua povertà, ma, come Maria, si fidano della parola di Dio e contemplano con occhi semplici la sua gloria. Davanti al mistero del Verbo fatto carne, i cristiani di ogni luogo confessano, con le parole dell’evangelista Giovanni: “Abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità”». Per il Pontefice argentino, il Natale «ci richiama al segno del Bambino, e a riconoscerlo nei volti dei bambini, specialmente di quelli per i quali, come per Gesù, “non c’è posto nell’alloggio”». Dalla Corea del Nord al Venezuela, passando per il conflitto in Ucraina e in tutti i luoghi del mondo dove il bene e la difesa dei più deboli viene messa in discussione ogni giorno: Papa Francesco ricordò nel suo discorso tutti i luoghi della Terra più disastrate, sfidando i potenti della terra alla concreto paragone con la dottrina di Gesù, «auspico che la Comunità internazionale non cessi di adoperarsi perché la dignità delle minoranze presenti nella Regione sia adeguatamente tutelata. Gesù conosce bene il dolore di non essere accolto e la fatica di non avere un luogo dove poter poggiare il capo. Il nostro cuore non sia chiuso come lo furono le case di Betlemme».

BENEDIZIONE URBI ET ORBI: IL TESTO DELLA PREGHIERA ORIGINALE

Come già avvenuto per la Santa Messa della Vigilia di Natale di ieri sera, anche per la Benedizione Urbi et Orbi (che segue la Santa Celebrazione del Natale per tutti quelli che non hanno partecipato alla messa di mezzanotte) è disponibile il collegamento in diretta tv su Raiuno e Tv2000 alle ore 12 in punto ma anche tramite il canale YouTube è disponibile la diretta streaming video della benedizione da piazza San Pietro. La benedizione viene pronunciata in latino dal Pontefice e contiene una formula di remissione dei peccati e indulgenza: ecco dunque il testo integrale della preghiera in italiano che il Santo Padre pronuncerà questo pomeriggio. «I Santi apostoli Pietro e Paolo, nel cui potere e autorità confidiamo, intercedano per noi presso Dio / Per le preghiere e i meriti della beata sempre vergine Maria, del beato san Michele arcangelo, del beato Giovanni Battista, dei santi apostoli Pietro e Paolo, e di tutti i santi, Dio onnipotente abbia misericordia di voi, e, perdonati tutti i vostri peccati, Gesù Cristo vi conduca alla vita eterna / Dio onnipotente e misericordioso vi dia l’indulgenza, l’assoluzione e il perdono di tutti i vostri peccati, un periodo di pentimento genuino e fruttuoso, un cuore sempre penitente e una conversione della vita, la grazia e il consiglio dello Spirito Santo, e la perseveranza continua nelle opere buone / E la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo discenda su di voi e con voi rimanga sempre».