Morano Calabro
noto per tessuto urbano di epoca romana è oggi, 3 novembre, protagonista della finale de Il borgo dei borghi. Come riportato da una pietra miliare del II secolo a.C. la sua struttura lo fa piazzare tra i più ricchi di atmosfera di tutta la regione Calabria. Il pout-pourri composto da archi, contrafforti, torrioni, case che si inseguono l’una con l’altra, risulta armonioso con il panorama dei monti che si innalzano dietro. Alla fine il risultato è quello di richiamare alla mente un presepe composto da modeste case costruite utilizzando l’architettura basica che degradano vero il basso o si innalzano verso la sommità dove si trova il castello. All’interno di questo paesaggio sorprende trovare un gioiello dell’architettura religiosa rappresentato dalla quattrocentesca chiesa di San Bernardo da Siena, in puro stile tardo-gotico. La sua facciata è caratterizzata da un portale importante a forma ogivale in pietra gialla e contrasta con l’interno piuttosto scarno ma ricco di misticismo, come si conviene a tutti gli ambienti francescani. Nonostante le apparenze, ad uno sguardo attento non può sfuggire il pregevole soffitto ligneo a forma di carena di nave, veramente singolare in tutta la Calabria; ma anche il Polittico di Vivarini, realizzato a Murano quasi alla fine del XV secolo, risulta notevole in tutto il suo splendore.
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Morano Calabro, Il borgo dei borghi 2018: i monaci del quartiere dei Lauri
Lasciato San Bernardo da Siena a Morano Calabro, in finale a Il borgo dei borghi, ci si addentra nel quartiere dei Lauri dove vivevano i monaci bizantini per giungere alla collegiata di San Nicola. Questa è formata da due corpi: il quattrocentesco blocco superiore che, tuttavia presenta uno stile barocco a causa dei restauri avvenuti nel tardo Settecento, e il blocco inferiore di epoca precedente. Un notevole panorama lo si gode dal rione San Nicola anche per via della sua configurazione dove non mancano archi, slarghi, viuzze, sottopassi e scalinate che regalano scorci del territorio circostante. Il castello normanno eretto a cavallo del XII e XIII secolo e successivamente ampliato due secoli più tardi, si ingloba perfettamente nel tessuto urbano del borgo e anticipa la collegiata dei Santi Pietro e Paolo, risalente all’anno Mille ma rifatta in parte alla fine del Settecento in linea con lo stile di allora tardo-barocco. Al suo interno l’arredo ligneo risale sempre alla fine del XVIII secolo come lo splendido coro e accompagna due statue di marmo opera di Pietro Bernini, padre di Gian Lorenzo. Da non perdere la chiesa museo di S. Maria Maddalena, il convento dei Cappuccini con l’annesso chiostro e i ruderi del monastero di Colloreto. Belli anche i palazzi sette e ottocenteschi di nobile origine come Palazzo Rocco, Palazzo Salmena, Palazzo Scorsa-Aronne, Palazzo dei Cavalieri di Marzano: tutti con ampie scalinate, importanti portali di pietra, grandi arcate e loggiati. Diversi sono i palazzi nobiliari che si trovano nel borgo medioevale che sono spesso fortificati con dei bastioni eretti a protezione come si usava all’epoca.