Il 2019 è cominciato davvero bene. Le notizie importanti latitano, perciò… nessuna nuova, buona nuova! Se si è già cominciato a parlare di Sanremo (Claudio Baglioni si è “tirato” a lustro come una pera incerata, e spara cazzate come un comico di Zelig, per far ombra a Claudio Bisio), se Wanda Nara (ci raccomandiamo: si pronuncia “Uandanara”) spopola con il rinnovo del contratto del suo assistito Mauro Icardi (di cui cura assai bene gli interessi – ettecredo: è suo marito! – mentre l’Inter, essi, i dirigenti, stanno pensando al da farsi), se l’unico ad avere un adeguato spazio politico rimane sempre e solo il Matteo (Renzi? Ma che dite? Nooo! Quell’altro, il ministro degli Interni di verde incravattato…), se Alba Parietti e Alda D’Eusanio sono state sorteggiate (non vediamo meriti in tutto ciò, per cui sarà… c**o!) come opinioniste all’Isola dei Famosi, allora, signori, vuol dire che… “è il 15 gennaio e tutto va bene”, come si soleva dire nell’epoca d’oro della navigazione a vela sui velieri, quando era il suono caratteristico della campana di bordo a scandire lo scorrere del tempo.
Meglio così, direte voi… E lo diremmo anche noi, cari lettori, se non fosse per via delle cinquemila battute (battute di tasti sulla tastiera del pc, non cinquemila “cose” che fanno ridere: per chi diavolo ci avete presi? Siamo mica il Pd!) che avremmo in serbo per voi anche quest’oggi. Striscia striscia, cerca cerca, gratta gratta, il nostro dovere siamo in grado di portarlo a termine anche questa settimana. Abbiate solo la compiacenza di accontentarvi di ciò che passa il mondo di oggi: tre notizie tre da TgComic24.
ESTERI. Dopo i gilet gialli, sono in arrivo i foulard rossi. Da settimane la protesta dei primi sta mettendo a soqquadro Parigi e la Francia. Ma i secondi sono in grande fermento, pronti a protestare contro le proteste dei gilet gialli e a scendere in piazza il prossimo 27 gennaio.
Ma dal cuore della Francia avvisaglie minacciose danno per certo il piazzamento (nel senso di occupazione della piazza locale) dei Bleu jeans, pronti a urlare la loro disapprovazione contro i foulard rossi, senza però appiattirsi sulle posizioni dei gilet gialli.
Last but not least (una frase così in francese non l’abbiamo trovata, neppure lo Zingarelli ha saputo venirci incontro), si starebbe muovendo pure un movimento, autodenominatosi pantalon fustien brun (cioè “calzoni di fustagno marroni”), fieri oppositori dei Bleu jeans, tiepidi con i foulard rossi e scettici verso i gilet gialli, visto che si dichiarano di chiara matrice filogovernativa. Come si evince dal loro motto: “In casa Macron chi porta i pantalon?”.
A mettere tutti d’accordo, facendo da paciere, saranno come spesso (quasi sempre) le donne. Da Pigalle, noto quartiere parigino assai… piccante e pruriginoso, è in arrivo un’ondata di culotte à pois en dentelle (ovvero “mutande di pizzo a pois”), che si propone di mettere amorevolmente d’accordo la Francia intera. E forse non solo: è possibile, infatti, che un simile movimento trovi adepti in tutta Europa, soprattutto in vista delle prossime elezioni di maggio. Ma per la serie “il bel tacer non fu mai scritto”, la chiudiamo qui!
CRONACA. Flavio Briatore ha deciso: suo figlio non farà l’università. È troppo ignorante? O il tanto facoltoso padre si oppone all’arma della raccomandazione? O magari gli è stato suggerito da qualche zio buontempone che a fare l’idraulico si guadagna bene e i… bonus (lo sanno bene gli idraulici polacchi) non mancano di certo!
Niente di tutto ciò, diavoletti che non siete altro. In un’intervista al settimanale Oggi, il manager cuneese ha dichiarato che “…l’università” – parole sue – “non serve. Nathan Falco (poveretto, gli han dato il nome di un fumetto…) lo formerò io personalmente: non a caso, il primo libro che gli ho dato da leggere a sei anni è stato Il Billionaire di Marco Polo. O forse era Il Millionaire?”.
Di diverso avviso l’ex moglie, Elisabetta Gregoraci, secondo la quale il piccolo Nathan, che oggi ha 8 anni, sarebbe già pronto per andare ad Harvard: “È un piccolo genio: conosce a memoria tutte le tabelline, da quella dell’1 a quella dell’8. E l’anno prossimo, prima che arriverà a compiere i 9 anni, sono strasicura che avrà certamente imparato anche la tabellina del 9!”.
E il giovane Nathan, che ne pensa? Lo ha spiegato in un’intervista concessa in esclusiva a Topolino: “Ti piacerebbe laurearti, Falco?”. “Sì, vorrei fare l’Università all’Aquila”. “E per studiare cosa, Falco?”. “Ornitologia!”.
SPORT. È nata l’Athletica Vaticano. Finalmente anche la Santa Sede ha una propria squadra di atletica leggera. Istituita da pochi giorni, è già iscritta alla Fidal ed è composta da sprinter, mezzofondisti, saltatori e lanciatori della Città del Vaticano. Il sogno è quello di poter partecipare alle prossime Olimpiadi. La richiesta è già stata avanzata al Cio, che prima di ufficializzarne l’entrata intende capire innanzitutto quale inno nazionale sarà preferito dal collegio cardinalizio. Da oltre Tevere non è tardata la risposta e al vaglio ci sono due possibilità: il Te Deum o il Salve Regina.
Intanto c’è certezza assoluta sugli sportivi (due notissimi ex, che tanto han dato lustro agli sport dei cinque cerchi) chiamati a fare i portabandiera in caso di partecipazione a Tokyo 2020. Si tratta di Sara Simeoni, campionessa di salto in Altissimo, e Alberto Tomba, che, per ora almeno nel cognome (su tutto il resto qualche prelato è già all’opera) riporta a una religiosissima dimensione escatologica. L’auspicio dell’entourage sportivo vaticano? Che tutto finisca… in Gloria!