E’ un discorso come al solito volto ai più poveri quello di Papa Francesco. Oggi il Santo Padre ha parlato in occasione dell’udienza generale dedicata al comandamento “non rubare”, soffermandosi in particolare sulla ricchezza. Secondo il Pontefice: «La ricchezza del mondo oggi è nelle mani della minoranza – le parole di Sua Santità riportate dall’edizione online dell’agenzia Ansa – di pochi, e la povertà e la miseria è la sofferenza di tanti, della maggioranza. Nessuno è padrone assoluto dei beni – ha aggiunto – è un amministratore dei beni». Secondo Papa Francesca ogni ricchezza, affinché sia buona, dovrebbe avere una dimensione sociale, sottolineando come sia importante imparare a condividere e a non rubare le cose degli altri. «L’uomo, usando dei beni creati – ha proseguito la propria “predica” – deve considerare le cose esteriori che legittimamente possiede, non solo come proprie, ma anche come comuni, nel senso che possano giovare non unicamente a lui, ma anche agli altri». E soffermandosi proprio sul settimo comandamento, Bergoglio ha aggiunto, andando a braccio: «Non esiste cultura in cui furto e prevaricazione dei beni siano leciti; la sensibilità umana, infatti, è molto suscettibile sulla difesa del possesso». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
L’IMPORTANZA DELL’IMITAZIONE
Un passaggio particolare dell’Udienza Generale di Papa Francesco oggi a Roma sottolinea l’importanza e la centralità dell’imitazione – in senso di vita spesa nell’incontro continuo con quel Mistero incarnato – di Gesù nel Vangelo. Parlando ancora di ricchezza, il Santo Padre spiega alla platea dell’Udienza: «Il possesso dei beni è un’occasione per moltiplicarli con creatività e usarli con generosità, e così crescere nella carità e nella libertà. Mentre l’umanità si affanna per avere di più, Dio la redime facendosi povero». A quel punto però Papa Francesco richiama l’esempio di Gesù come distanza siderale da quello che noi intendiamo per vera ricchezza: «quell’Uomo Crocifisso ha pagato per tutti un riscatto inestimabile da parte di Dio Padre, ricco di misericordia». L’invito della Catechesi nell’Udienza è dunque chiaro: «aprirsi a una lettura più ampia di questa Parola, focalizzando il tema della proprietà dei beni alla luce della sapienza cristiana».
UDIENZA GENERALE DI PAPA FRANCESCO
Una catechesi – quella di Papa Francesco oggi in Piazza San Pietro come ogni mercoledì – tutta incentrata sul tema della ricchezza, sul comandamento “Non rubare” e sui reali possedimenti che l’uomo di oggi può avere/sognare. Il Pontefice, come spesso accade su temi del genere, non ci va giù proprio in maniera “morbida”: «il mondo non è stato fatto “in serie”, ci sono differenze, condizioni diverse, culture diverse, così si può vivere provvedendo gli uni agli altri. Il mondo è ricco di risorse per assicurare a tutti i beni primari. Eppure molti vivono in una scandalosa indigenza e le risorse, usate senza criterio, si vanno deteriorando. Ma il mondo è uno solo! L’umanità è una sola!». Manca una equa distribuzione, il problema non è la ricchezza ma come sempre è la modalità in cui viene gestita e accumulata il vero problema: «Se sulla Terra c’è la fame non è perché manca il cibo! Anzi, per le esigenze del mercato si arriva a volte a distruggerlo, si butta. Ciò che manca è una libera e lungimirante imprenditoria, che assicuri un’adeguata produzione, e una impostazione solidale, che assicuri un’equa distribuzione», attacca ancora Papa Francesco nell’Udienza Generale del mercoledì. Ancora più interessante è però l’accenno che il Santo Padre compie sul passaggio delicato tra la ricchezza e il bene comune che ogni singola persona può contribuire con la propria vita a formare: «Ciò che possiedo veramente è ciò che so donare. Se non riesco a donare qualcosa è perché quella cosa mi possiede, ha potere su di me e ne sono schiavo».
PAPA: “QUELLO CHE FA RICCHI NON SONO I BENI MA L’AMORE”
La Catechesi di Papa Francesco è poi continuata nella sua parte conclusiva con un richiamo forte all’unica vera “ricchezza” che l’uomo può possedere, o quantomeno, che possa far fruttare nella propria esistenza: non l’opulenza, ma gli affetti. Sebbene non si possa considerare come un attacco “pauperistico”, Papa Francesco insiste sul concetto «Quello che ci fa ricchi non sono i beni ma l’amore. Perchè il diavolo entra dalle tasche». Per il Vangelo, “Non rubare” significa proprio quello che il Papa prova a spiegare negli ultimi passaggi della catechesi, quando ricorda «Prima viene il denaro, l’amore al denaro, l’affanno di possedere. Poi la vanità: ‘Ah, io sono ricco’, e mi vanto di quello. E alla fine l’orgoglio e la superbia. Questo è il modo di agire del diavolo in noi, ma la porta d’entrata sono le tasche». Per quel comandamento, conclude Papa Francesco, si intende «ama con i tuoi beni, approfitta dei tuoi mezzi per amare come puoi. Allora la tua vita diventa buona e il possesso diventa veramente un dono. Perché la vita non è il tempo per possedere ma per amare».