Dopo la strage in Sri Lanka, scatta l’allarme terrorismo in Arabia Saudita. Qui però l’attacco è stato sventato. In quattro, pesantemente armati, hanno provato a sfondare con l’auto la facciata del ministero dell’Interno a Zulfi. La città si trova a 250 chilometri dalla capitale Riad. Gli agenti della sicurezza, come riportato da RaiNews, hanno ingaggiato una sparatoria e li hanno uccisi. I quattro attentatori sono morti, mentre tre agenti sono rimasti feriti. Lo ha raccontato la stampa locale. Nessuno per ora ha rivendicato l’attacco e le autorità saudite non hanno offerto dettagli sull’identità degli attentatori uccisi. In Sri Lanka invece il bilancio provvisorio è di 207 morti, tra cui 35 stranieri di almeno otto nazionalità diverse e 450 feriti in tre città dell’isola. Otto anche le esplosioni: l’ultima a Dematagoda, dove un kamikaze ha ucciso tre poliziotti entrati in un’abitazione per perquisirla. (agg. di Silvana Palazzo)
ALLERTA MASSIMA ROMA DOPO DRAMMA SRI LANKA
Allerta massima a Roma e in tutto il mondo, l’attentato terroristico in Sri Lanka nel giorno di Pasqua ha scosso tutti. Una vera carneficina con oltre 180 morti, una tragedia prevista dalla polizia locale che però non è riuscita ad evitare il dramma: appena dieci giorni fa le forze dell’ordine srilankesi hanno messo in guardia contro possibili attacchi kamikaze nelle chiese di rilievo del Paese. «Un tentativo ben coordinato di creare morti, caos e anarchia» secondo il ministro Mangala Samaraweera, che ha evidenziato come siano scomparse «molte persone innocenti». Un attentato che ricorda molto da vicino quanto accaduto due anni fa, il 9 aprile 2017, in Egitto nel giorno della domenica delle palme: furono colpite la chiesa copta di San Giorgio di Tanta e la cattedrale copta di San Marco ad Alessandria d’Egitto per un totale di 44 morti. Il terrorismo torna a colpire, riflettori accesi su eventuali pericoli. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
ATTACCO SRI LANKA, TERRORISMO TORNA A COLPIRE
Cristiani sotto attacco a Pasqua: attentati contro tre chiese e tre grandi hotel in Sri Lanka. Il terrorismo torna a colpire e lo fa nella mattina del giorno di Pasqua in Sri Lanka. Le prime due esplosioni hanno colpito la chiesa di Sant’Antonio a Kochchikade e quella di San Sebastiano a Katuwapitya Katana. Poi è stata colpita quella evangelica di Batticaloa, mentre altre tre esplosioni hanno colpito altrettanti alberghi di lusso nella capitale Colombo. Gli hotel presi di mira sono lo Shangri-La, il Kingsbury e il Cinnamon Grand. Si parla di oltre 140 morti e centinaia di feriti. Per ora fonti ufficiali hanno parlato di nove stranieri deceduti. Le chiese erano affollate per la messa di Pasqua. Non è chiaro se gli attentati siano stati pianificati in Sri Lanka o da fuori, dovranno appurarlo le indagini. Sta di fatto che alla fine del 2018 la National Christian Evangelical Alliance of Sri Lanka aveva denunciato un aumento degli attacchi contro la comunità cristiana: tra gennaio e settembre erano stati 67.
RISCHIO ATTENTATO A PASQUA
Allerta terrorismo in Italia: il rischio di un attentato a Pasqua è alto. L’attenzione è rivolta a chiese, centri commerciali le varie attrazioni delle città. Lo dimostrano le recenti operazioni di polizia, come quella di Palermo. Nei giorni scorsi infatti sono stati fermati un marocchino e un italiano convertito che si stavano addestrando per compiere attentati. Gli inquirenti avevano monitorato per mesi i contatti tra i due: secondo le accuse, si erano addestrati per mesi per compiere atti terroristici e di sabotaggio, preparandosi all’uso di armi e allenandosi per raggiungere una preparazione fisica e militare idonea per combattere con i miliziani dell’Isis. Due “lupi solitari” che promuovevano una “guerra culturale, anche a colpi di tweet e di notizie apertamente piegate alla propaganda radicale”. I precedenti, per quanto riguarda un attentato a Pasqua, purtroppo non mancano, seppur non riguardino l’Italia. Pensiamo ad esempio alla strage avvenuta in un parco giochi a Lahore, e rivendicata dai talebani. Un attentato, quello avvenuto in Pakistan nel 2016, che portò alla morte di 72 persone, tra cui 17 bambini.
ROMA SORVEGLIATA SPECIALE
L’anno scorso invece è scattato l’allarme terrorismo in Italia a causa di una lettera anonima che ha portato ad un rafforzamento delle misure di sicurezza e la caccia all’uomo di un possibile jihadista, un cittadino tunisino che era in procinto di organizzare un attentato per colpire il centro di Roma con il sostegno dello Stato Islamico. La missiva arrivò all’ambasciata di Tunisi e il ricercato era un 42enne, Atef Mathlouthi, con precedenti per droga e piccola criminalità. Ma la settimana di Pasqua è un periodo sempre sensibile in Vaticano, e in particolare per Roma. Il governo britannico, ad esempio, l’anno scorso pubblicò un consiglio di viaggio rivolto ai quasi tre milioni di connazionali che scelgono ogni anno di arrivare in Italia per le vacanze. I terroristi potrebbero scegliere in questi casi obiettivi religiosi, quindi chiese. Da qui l’invito a prestare particolarmente attenzione nel periodo di Pasqua. In questi casi vengono elaborati piani specifici, caratterizzati da bonifiche con squadre di artificieri e unità cinofile anti-esplosivo, oltre che monitoraggio di video-sorveglianza.
ATTENTATO A PASQUA, ALLERTA TERRORISMO ISIS
L’allarme attentato a Pasqua è scattato però negli ultimi giorni anche negli Stati Uniti. Un uomo è stato fermato nella cattedrale di San Patrizio a New York, dove voleva appiccare un incendio. Marc Lamparello, questo il suo nome, è stato accusato di tentato incendio doloso, messa in pericolo della vita altrui ed effrazione, ma resta il mistero su presunte connessioni col terrorismo. Prima di provare a portare a termine il suo piano, aveva infatti comprato un biglietto di sola andata per Roma. Avrebbe dovuto imbarcarsi dall’aeroporto di Newark, nel New Jersey. Viveva in casa con i genitori, definiti molto religiosi, ad Hasbrouck Heights. Ma perché allora aveva comprato un biglietto per trasferirsi a Roma? Aveva in mentre altri incendi o non c’erano altri piani criminali? Questo episodio conferma la necessità di controlli in tutto il mondo, infatti sono stati intensificati anche dopo quanto accaduto alla cattedrale di Notre Dame di Parigi, dove però il rogo non ha nulla a che vedere con il terrorismo.