La ricorrenza della Pasqua di Risurrezione del Signore viene celebrata in tutte le regioni italiane. La Sicilia ha molto caro questo evento e, in particolare, a Enna si festeggia in modo davvero caratteristico. La celebrazione religiosa prevede la Processione delle Confraternite, in cui oltre 2.000 frati incappucciati ripercorrono in modo suggestivo la via Crucis il giorno del giovedì santo che precede la Pasqua. Il giorno della Pasqua viene celebrata la cerimonia della Risurrezione in Piazza Duomo e poi nel pomeriggio si svolge la processione della Pace. In occasione della Pasqua vengono organizzate feste civili dedicate anche alla gastronomia della cittadina. Secondo la tradizione di Enna viene preparato l’agnello e poi la cassata, tipico dolce siciliano tradizionalmente preparato in occasione della Pasqua. Enna, cittadina siciliana capoluogo del libero consorzio comunale di Enna, è un antico borgo medioevale situato nell’entroterra dell’isola. È un luogo molto ricco di storia e tradizione, devoto alla ricorrenza della Pasqua e con tanti luoghi da visitare. In particolare, una delle mete più caratteristiche è il castello di Lombardia, una fortezza medioevale che domina interamente la collina su cui si trova Enna. Da non perdere è anche il Duomo di Enna, considerato la chiesa più importante della città.
PASQUA DI RISURREZIONE DEL SIGNORE, LA CELEBRAZIONE DELLA SANTA PASQUA
Quest’anno la Pasqua di Risurrezione del Signore si celebra il 21 aprile. Il venerdì santo, giorno successivo alla morte di Gesù, uno dei soldati decise di trapassare il suo cuore con una lancia, per assicurarsi che fosse effettivamente morto. Giuseppe d’Arimatea e Nicodemo chiesero poi a Ponzio Pilato il consenso alla rimozione del corpo di Gesù. Lo avvolsero in una morbida sindone cosparsa con gli aromi e poi lo riposero in un sepolcro scavato nella roccia. Il giorno seguente i Principi dei Sacerdoti ricordando che Gesù aveva detto che sarebbe resuscitato dopo tre giorni chiesero a Pilato di mettere degli uomini di fronte al sepolcro. Pilato acconsentì e il sepolcro fu chiuso con una pietra e circondata da soldati. Il terzo giorno dopo la morte di Gesù si sentì un terremoto, la terra tremò e un angelo di luce scese dal cielo. L’angelo scostò la pietra e si sedette lì sopra. Gesù era risorto. Le guardie sconvolte da quella scena caddero a terra svenute e subito dopo si rialzarono, decisero di andare in città in modo da avvisare al più presto i Principi e i Sacerdoti e capire cosa fare. I Principi, avuta la notizia, decisero di corrompere i soldati offrendogli denaro in cambio del loro silenzio. Gli chiesero, in particolare, di raccontare che i discepoli di Gesù erano sopraggiunti nel cuore della notte e avevano portato via il corpo. La mattina presto del giorno seguente le donne andarono al sepolcro portando aromi e profumi. Quando giunsero al sepolcro però, notarono subito che la pietra era stata spostata. D’improvviso spuntarono due uomini che dissero di non cercare colui che era risorto tra i morti ma tra i vivi. Le donne, che avevano seguito Gesù sin dalla Galilea, ricordano le sue parole e in loro sbocciò la fede.
Il 21 aprile vengono celebrati anche altri santi e beati, Sant’Anastasio il Sinaita, Beato Bartolomeo Cerveri, Sant’Anselmo d’Aosta, San Maelrubha di Applecross, San Corrado Birndorfer da Parzham, Sant’Aristo e San Roman Adame Rosales.