Non è bastato destituirlo da parroco di San Giovanni Bosco a Romagnolo, periferia di Palermo. Don Alessandro Minutella, come già aveva annunciato l’arcivescovo del capoluogo siciliano lo scorso agosto, adesso è ufficialmente scomunicato. Le ragioni: delitto di eresia e di scisma, si legge sul sito dell’arcidiocesi di Palermo. L’arcivescovo Corrado Lorefice dichiara «le scomuniche latae sententiae, in cui lo stesso sacerdote è incorso per il delitto di eresia e per il delitto di scisma, come previsto dalla Legge canonica (cfr. can.1364 §1 CIC), con tutte le conseguenze derivanti dallo stesso provvedimento». In sostanza l’ex sacerdote ha “alimentato un culto alternativo a quello cattolico, sostenendo anche di dialogare con la Madonna e i santi”. Obbiettivo principale della sua battaglia papa Francesco e soprattutto l’Amoris Laetitia definita “abdicazione alla sana dottrina” e in generale l’apertura della Chiesa verso i seguaci di altre religioni, i gay e tutti coloro verso i quali il pontificato di Bergoglio ha aperto il dialogo.



LE LOCUZIONI INTERIORI

L’arcivescovo di Palermo inutilmente aveva cercato con lui il dialogo, ma per Minutella “papa, vescovi, sacerdoti sono gli autori di una grande impostura” che porta alla perdizione dei fedeli. L’ex sacerdote aveva poi dato vita a una comunità religiosa femminile, l’associazione Piccola Nazareth, non riconosciuta dalla Chiesa. Infine le sue dichiarazioni di avere esperienze mistiche nelle quali sosteneva di dialogare con la Madonna e Padre Pio e di parlare a loro nome. Tali dichiarazioni avevano molto seguito tra i fedeli che partecipavano numerosi ai suoi incontro anche in nord Italia. Lo scorso 9 giugno a un convegno tenutosi a Verona erano presenti più di mille persone per quello che aveva definito “la consacrazione al cuore immacolato di Maria”.

Leggi anche

Papa Francesco: “basta apologia nel raccontare la Chiesa”/ “Ferite si guariscono mostrando anche le macchie”Papa Francesco all’Ucraina “Dio chiederà conto di tutte le lacrime”/ “Si convertano i cuori: speranza è pace”