Prescrive farmaci miracolosi e salvavita per bambini malati di tumore, ma è una finta oncologa pediatrica. Il suo curriculum medico da luminare è falso, così come lo sono la sua laurea in medicina e la specializzazione in pediatria, oncologia ed ematologia. Quel che è grave, oltre al fatto che ha raggirato per anni a Roma famiglie, è il fatto che dicesse di essere stata assunta come primario in un noto ospedale della capitale. Simona Salvatori, questo il nome della “dottoressa indolore”, simulava i prelievi e inventava i risultati. Per racimolare soldi, non pochi, ha messo a serio rischio la salute di bambini malati. Come riportato da Il Messaggero, è stata condannata in abbreviato a tre anni e tre mesi per truffa ed esercizio abusivo della professione. Tra le parti civili anche l’Ordine dei Medici. La dottoressa, a differenza di quanto aveva dichiarato, non aveva mai fatto parte dell’equipe del famoso immunologo Ferdinando Aiuti, né aveva mai frequentato l’illustre ematologo Franco Mandelli, recentemente scomparso.



ROMA, FINTA ONCOLOGA TRUFFAVA FAMIGLIE DI BAMBINI MALATI

Il clamoroso raggiro è emerso due anni fa, quando la mamma di un bambino di due anni affetto da tumore ha presentato una denuncia al commissariato Prenestino. La donna aveva raccontato di aver contattato la dottoressa, finita poi ai domiciliari, tramite WhatsApp. Si era subito resa disponibile per i primi esami a domicilio, ma la mamma si è ritrovata a pagare diverse medicine: 400 euro per una confezione di capsule, verosimilmente vitamine, e 500 per un farmaco in endovena. La finta oncologa per tranquillizzare i primi sospetti della mamma le ha inviato una relazione, rivelatasi falsa, del professore Aiuti in cui veniva diagnosticata una lieve leucopenia linfociti. La mamma si è poi rivolta all’Ordine dei Medici di Roma scoprendo che la dottoressa non figurava nell’albo. Visti gli alti incarichi e le alte conoscenze, la finta dottoressa – come riportato da Il Messaggero – ha venduto anche un posto di lavoro: diecimila euro per una assunzione in Vaticano. Alla candidata aveva rifilato anche pillole dimagranti per altre migliaia di euro.

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