La sentenza del Tribunale di Milano ha rimesso al centro la figura discussa e tormentata di Carlo Maria Viganò, con Il Giornale più duro di tutti gli altri nel definire alcuni dettagli riportati sul passato dell’ex nunzio dagli Usa. Come riportato qui sotto, lo scorso 7 luglio 2011 Viganò chiede a Benedetto XVI di non poter accettare l’incarico di nunzio proprio per rimanere vicino al fratello infermo, ma in quel caso pare che il sacerdote avesse smentito tutto e protestato contro Carlo Maria per una decisione non presa in comunione con lui. Non solo, in una telefonata registrata (e svelata dal Giornale nei mesi caldi del dossier Viganò) emergerebbe anche la figura controversa della sorella Rosanna che addirittura arrivava a definire il fratello un «farabutto abilissimo come un prestigiatore nell’ingannarla e portarle via una casa in Svizzera». La realtà spesso si confonde con le dicerie e in questo caso Viganò, oltre alla vicenda del dossier sul Papa, il confine sembra sempre più labile.. (agg. di Niccolò Magnani)
NUOVO “CASO” VIGANÒ (MA STAVOLTA IL PAPA NON C’ENTRA)
L’ex nunzio Carlo Maria Viganò, dovrà risarcire il fratello per due milioni di euro. A deciderlo è stata la quarta sezione del tribunale civile di Milano, che ha emesso una sentenza lo scorso mese di ottobre, condannando appunto l’ex nunzio apostolico degli Stati Uniti ad un risarcimento di un milione e 800mila euro, più interessi legali e spese processuali. L’arcivescovo Carlo Maria, e il fratello, don Lorenzo, tenevano cointestati i loro beni di famiglia, come sottolinea l’edizione online de La Stampa. Un patrimonio ingente che nel 2010 contava immobili per un valore superiore ai 20 milioni di euro, con l’aggiunta di una liquidità pari a 6 milioni. A gestire questa enorme ricchezza, nonostante la co-intestazione, era stato comunque sempre Carlo Maria, prima Delegato per le rappresentanze pontificie, quindi segretario del Governatorato vaticano, e infine, nunzio apostolico a Washington.
EX NUNZIO VIGANO’ DOVRA’ RISARCIRE IL FRATELLO
Stando a quanto sostiene il tribunale, l’ex nunzio aveva continuato a percepire i proventi dei beni immobili, ottenendo un importo superiore netto a 3.6 milioni di euro, la cui metà dovrà ora finire sui conti di Don Lorenzo. L’ex nunzio apostolico ha sempre sostenuto di dover prendersi cura del proprio fratello a seguito di un ictus che lo costrinse in sedia a rotelle, e per questo, di non poter lasciare il Vaticano per trasferirsi negli Stati Uniti. La realtà era invece completamente differente, visto che la missione in America non avrebbe impedito a Carlo Maria di curare il fratello: i due, semplicemente, stavano già litigando proprio per la gestione dell’eredità. Don Lorenzo aveva infatti già fatto causa nel 2010 al fratello Carlo Maria, e nelle scorse settimane è arrivata la prima sentenza su questo caso. L’ex nunzio Viganò è divenuto famoso in particolare per i suoi continui attacchi nei confronti della chiesa, una clamorosa operazione mediatica contro Papa Francesco, arrivando addirittura a chiederne le dimissioni.