In Italia è certamente più noto il figlio, Joe Bastianich, chef e soprattutto uno dei giudici del programma televisivo Masterchef. Nonostante il cognome, Bastianich e i suoi genitori sono di origine italiana, esattamente di Pola, sottratta al nostro paese dopo la fine della Seconda guerra mondiale e ceduta all’ex Jugoslavia. Come tutti gli italiani dell’Istria anche i Bastianich fuggirono dalle proprie terre: Lidia e Felice, i genitori, scelsero di andare a New York. Qui inaugurarono diversi ristoranti e qui Lidia, oggi 71 anni, ha avuto l’onore di cucinare per ben due papi diversi. In una intervista alla Cnn la donna ha ricordata ancora emozionata i due avvenimenti, il primo nel 2008 quando le fu chiesto di preparare il pranzo per Benedetto XVI. Emozionantissima, si chiese cosa mai potesse mangiare un papa e scoprì che la madre di Ratzinger era stata una cuoca anche lei. Pensò bene di evocare i ricordi di infanzia del pontefice: una prima cena con la presenza di 50 cardinali e una con pochi invitati la sera seguente che cadeva anche nel giorno del compleanno del papa. Per la prima grande cena il menu includeva insalata di fagiolini con ricotta di pecora, scalogna in salamoia e mandorle tostate; ravioli con pecorino e pere; risotto con ortiche, fave e rampe; spigola intera arrosto con patate bollite e un’insalata frisee. E per dessert strudel di mele con gelato alla vaniglia al miele. Per la cena che celebrava il suo compleanno e il suo terzo anniversario da papa, preparò un’insalata di asparagi con pecorino, fave e ceci verdi con limone e olio d’oliva; e una pasta rotonda e piatta piena di carne, gli agnolotti”, in brodo di pollo. Il piatto principale era un goulash di manzo con contorno di patate e cipolle saltate in padella, servito con crauti e panna acida per un tocco tedesco. Il dessert era una crostata di albicocca e ricotta e una torta di nocciole e cioccolato con la scritta “Tu es Petrus”, sormontata da una mitra di marzapane alta due metri. Finita la cena, Benedetto si rivolse a Lidia dicendole come gli fossero venuti in mente i “sapori” di sua madre, cosa che l’ha resa ultra felice.



AGNOLOTTI E PECORINO

Per papa Francesco invece, nel 2015, il primo pensiero fu di nuovo quello di un menu che ricordasse la patria d’origine, l’Argentina, ma il Vaticano rifiutò la sua prima proposta perché Bergoglio, per motivi di salute, deve mangiare un cibo molto leggero. Essendo Bergoglio di origine italiana, scelse di concentrarsi sulla sua eredità del nord Italia, preparando pomodori cimelio, burrata fatta in casa e aragosta al vapore; zuppa di capponi con raviolini di Grana Padano, medaglioni di vitello, boscaiola, porcini, mais e pomodoro fresco; e concorde sorbetto all’uva con torta di angeli per la sua prima cena a New York. Bastianich e il suo staff erano anche incaricati di preparare le colazioni di Francesco, anche se tutto quello che voleva ogni mattina era un succo d’arancia fresco, tè e pane tostato. Hanno anche preparato il suo comodino di notte con un bicchiere d’acqua e una banana, ha detto. “Ho messo anche alcuni biscotti. Non dovevo, ma ho messo alcuni biscotti”. Per il pranzo del venerdì preparò una insalata di verdure cotte e crude con ricotta; risotto con porcini, tartufi estivi e Grana Padano Riserva; e pere tostate e uva con gelato alla vaniglia. A cena vennero serviti ravioli di pera e pecorino, pecorino stagionato, spigola intera arrosto, verdure di fine estate con olio extravergine di oliva e limone e crostata di mele con gelato al miele locale. Dopo il pranzo di venerdì il papa si congedò per un momento di riposo e mentre erano tutti in cucina a pensare alla cena, ecco spuntare Francesco che chiese se poteva avere un caffè. Passò, racconta Lidia, almeno venti minuti a parlare con loro bevendo il caffè. Al momento di andarsene, tirò fuori dalle tasche un rosario per ognuno di loro, dicendo loro la sua classica frase: pregate per me.

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