Appena passato il Natale e il Vaticano torna già “di moda” per polemiche e presunti scandali in seno alla Santa Sede, in questo caso sul fronte della comunicazione: il caso dell’Osservatore Romano e del suo ex direttore Gian Maria Vian scatena di nuovo le scorribande dei “complottisti” dietro e contro il pontificato di Papa Francesco. Le scelte e la riforma della comunicazione vaticana sono di nuovo sotto esame dopo i recenti casi Viganò (sia l’arcivescovo che il suo omonimo ex responsabile dei media vaticani) con il quotidiano la Verità che torna “sul luogo del delitto” riportato nuovi retroscena e commenti in merito ai recenti cambi di guardia alla guida della comunicazione, dell’Osservatore Romano e in generale dei media della Santa sede.



IL PARTITO DEI COMPLOTTISTI CONTRO PAPA FRANCESCO

È un retroscena alquanto “piccato” quello riportato da La Verità in merito alla “strana” sostituzione al vertice dell’Osservatore Romano, il quotidiano ufficiale della Santa Sede: secondo il giornale diretto da Maurizio Belpietro – non nuovo a “scoop” da dentro il Vaticano come sul caso Viganò – ci sarebbero il neo direttore editoriale di tutti i media vaticani (Andrea Tornielli) e addirittura il direttore de La Civiltà Cattolica (il gesuita collaboratore di Papa Francesco, Padre Antonio Spadaro) dietro la cacciata dell’ex direttore Gian Maria Vian, ora sostituito da Andrea Monda. Il neo direttore è un professore e scrittore con interessi artistici e creativi, spesso in collaborazione con padre Spadaro visto che i due sono rispettivamente presidente, Monda, e fondatore, il sacerdote, del progetto culturale romano chiamato Bomba carta, spiega sempre il collega Bertocchi per la Verità. Nel nuovo rimpasto in seno alla comunicazione vaticana, Tornielli e Spadaro sarebbero i “vincitori” mentre il “defenestrato” sarebbe Vian, l’ex direttore dell’Osservatore Romano scelto da Benedetto XVI diversi anni fa.



IL RETROSCENA E LA RIFORMA

«A quanto apprende La Verità insieme a Vian sembra che anche la Segreteria di Stato esca un po’ con le ossa rotte dagli ultimi eventi nel mondo mass mediatico vaticano. Per quanto riguarda Vian, pare che fino alla sera prima del defenestramento l’ ex direttore dell’Osservatore Romano non ne sapesse assolutamente nulla, nessuna convocazione da parte del Papa. Nemmeno una telefonata di preavviso. Tra l’altro si dice che nessuno abbia mai contestato nulla a Vian circa il suo operato», spiegano ancora i colleghi de La Verità in merito al presunto “terremoto” in Vaticano sul fronte comunicazione (a qualche mese dal caso mediatico imponente della lettera “modificata” di Ratzinger, ndr). Addirittura secondo le fonti de La Verità, Papa Francesco avrebbe voluto lo stesso Spadaro alla guida dell’Osservatore Romano, ma il padre gesuita avrebbe consigliato Andrea Monda al suo posto, cosa poi effettivamente avvenuta. Il metodo utilizzato contro Vian non è piaciuto e in Segreteria di Stato ci sarebbero più di qualche malumore per le prime mosse di Tornielli e Spadaro, sempre secondo le fonti non confermate de La Verità. Il lungo retroscena prende forma da quella famosa lettera “taroccata”: la riforma della comunicazione vaticana con Dario Edoardo Viganò (omonimo del vescovo anti-bergogliano) venne naufragata dall’imbarazzo per quel caso mediatico generato, e ora con Tornielli e Spadaro si cerca invece di proseguire la legittima volontà di riformare il sistema di comunicazione interna alla Santa Sede.

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