Lino Zani, maestro di sci, alpinista e grande esperto di montagna, ha scalato l’Everest per ben tre volte ma soprattutto ha accompagnato a sciare sulle montagne dell’Adamello Giovanni Paolo II. Papa Wojtyla, grande amico di Zani, sarà il terzo protagonista della serie di documentari a tema religioso proposti sul canale Nove e in onda stasera 27 dicembre, dal titolo “I grandi Papi”. Lino Zani ha rappresentato una figura importante nella vita di Giovanni Paolo II per via della forte amicizia che li univa, oltre che per la passione per lo sci. “Io ho avuto questa fortuna di incontrare e di diventare amico di Giovanni Paolo, di condividere questa grande passione della montagna con lui per tantissimi anni”, ha raccontato qualche anno fa a Tv2000. Zani ha rivelato in quell’occasione le loro “fughe di nascosto” che rendevano spesso impossibile trovare il Santo Padre in Vaticano. I due trascorsero 21 lunghi anni di amicizia, la maggior parte dei quali trascorsi proprio in montagna. Tutto ebbe inizio “per caso” nel 1984: quattro sacerdoti polacchi si presentarono in una brutta giornata di giugno nel rifugio gestito dalla famiglia Zani e dove durante l’estate svolgevano lezioni di sci. Uno di loro era monsignor Stanisław, segretario personale del Papa, il quale organizzò una vacanza di alcuni giorni con il Santo Padre, giunto dopo circa un mese in gran segreto con la presenza del Presidente Pertini. “E’ stato il giorno più allegro”, ha commentato.
LINO ZANI, L’AMICIZIA CON PAPA GIOVANNI PAOLO II E L’AMORE PER LA MONTAGNA
Il racconto di Lino Zani sui giorni indimenticabili vissuti in montagna con Papa Giovanni Paolo II non ha solo a che fare con la loro grande passione ma anche con una amicizia che, proprio grazie alla montagna, si va a creare tra i due. Tanti gli episodi nella memoria del maestro di sci che lo portarono nel 2011 a decidere di scrivere la sua vita in un libro “Era Santo era Uomo”, contenente proprio il racconto della bella amicizia nata la tra le sue montagne con il Santo Padre. “Per lui la montagna era un momento di svago e di uscita dalla sua ‘prigione’, come chiamava il Vaticano, ma le davano anche la possibilità di poter pregare”, ha raccontato Zani in una delle tante interviste a Tv2000. Proprio il legame con la montagna ha aperto anche alla fede. Proprio Papa Wojtyla gli affidò un compito più importante, quello di portare la Croce di Cristo sulle vette più alte. Dopo il primo incontro, ha raccontato Lino Zani, in vista di una nuova spedizione sull’Himalaya si recò a Roma dove il Papa gli affidò una croce da portare sulle vette e così fu anche per le sue successive spedizioni. “Un’emozione ma anche una responsabilità”, come ammise Zani.