Hanno cercato di “rieducarlo” alla dottrina marxista tutta la vita, senza mai riuscire a ottenere niente. Pei Ronggui, oggi 85 anni, vescovo della Chiesa cattolica cinese, è stato perseguitato sin da quando, giovane ventenne, nel 1952, cominciò a offrirsi volontario nella Legione di Maria, una associazione cattolica per la predicazione del Vangelo. Fu in quell’anno che venne arrestato per la prima volta e condannato a 20 anni di carcere con l’accusa di essere un contro rivoluzionario. “Credere in Dio è una condanna in Cina” disse. Fu in carcere che cominciò il tentativo di “rieducazione” al comunismo senza alcun risultato. Nel 1986 diventa sacerdote riconosciuto dal Vaticano e quindi considerato un nemico, tanto che può celebrare la messa, di nascosto, solo alle due del mattino per non farsi scoprire dal governo che sostiene invece una Chiesa, quella patriottica, con sacerdoti e vescovi nominati dal governo stesso e che non riconosce la Chiesa di Roma. In tutto questo periodo è sottoposto in Cina ad arresti continui, trascinato in appartamenti nascosti a volte per una settimana, a volte anche per un mese, dove si continua a cercare di rieducarlo, sempre senza successo.



PEI RONGGUI, VESCOVO PERSEGUITATO IN CINA

Ronggui si rifiuta anche di firmare l’adesione alla chiesa patriottica. Nel 1989 il sacerdote prende le difese di un altro prete quando circa 5mila soldati fanno irruzione nel villaggio di Youtong dove era stata installata una tenda che funzionava come chiesa locale. La tenda viene distrutta, 300 persone ferite, due uccise e 32 arrestate. Per quattro mesi si nasconde sui monti, dicendo messa e predicando quando viene arrestato con l’accusa di distruggere l’ordine sociale, resterà in prigione fino al 1993. Nel 2003 viene nominato vescovo e immediatamente condannato a 5 anni di carcere. Grazie alla visita del presidente americano George W. Bush in Cina che chiede personalmente di lui, viene scarcerato dopo un anno e mezzo. Adesso Pei Ronggui è in pensione, ma continua a essere sorvegliato da due incaricati del governo.

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