Orientamenti pastorali sulla tratta di persone”, si chiama così l’opuscolo presentato dal Vaticano sul fenomeno della tratta e del traffico di esseri umani. Nel documento di 36 pagine viene affrontato un fenomeno che sta assumendo contorni inquietanti, ma «molto presente e infiltrato nella vita di tutti i giorni». Viene proposta quindi una analisi a diocesi, parrocchie, congregazioni religiose, scuole, università e organizzazioni della società civile per fornire un aiuto nella comprensione del fenomeno e indicare delle vie d’azione concrete. Fare stime è difficile, perché è una realtà sommersa, ma in Europa coinvolge circa 20mila persone ogni anno. Contro la tratta serve collaborazione tra governi e società civile, ma ancor più urgente è «una campagna di sensibilizzazione che coinvolga tutti». La Chiesa cattolica dal conto suo garantisce il suo impegno, ma chiede anche l’azione dei governi e delle organizzazioni del terzo settore per sollecitare leggi adeguate. Nel documento vengono date indicazioni sulla «capacità di identificare i casi fino alle denunce da portare avanti assieme alle autorità competenti». Riguardo alla liberazione delle vittime di tratta, il consiglio è di curare «la reintegrazione e il reinserimento di queste persone nella società, oppure un possibile ritorno con determinate garanzie, per avere uno sviluppo umano integrale della persona. Dovrà essere data molta attenzione anche al superamento del trauma causato da questa esperienza».



TRATTA E TRAFFICO DI ESSERI UMANI, DOCUMENTO DEL VATICANO

Un aspetto poco conosciuto di tratta e traffico di persone è la filiera di produzione o approvvigionamento normalmente nascosta al consumatore. Padre Fabio Baggio, sotto-segretario della Sezione Migranti & Rifugiati, istituita nel 2017 da Papa Francesco, invita il consumatore a fare una riflessione: «Se il prezzo diventa molto basso è ovvio che il costo del lavoro è stato ridotto» e quindi «dietro condizioni servili o lavoro-schiavo». Padre Michael Czerny, sotto-segretario della medesima Sezione, ricorda che la tratta «è una realtà molto più presente e infiltrata nella vita di tutti i giorni di quanto noi possiamo immaginare. Non è un fenomeno esotico e lontano, ed è probabilmente più grave del secolo passato». Il fenomeno della tratta di esseri umani inevitabilmente si lega alla questione migranti: «Sono persone, non numeri. La priorità è sempre quella di salvare le vite, in un modo o nell’altro, trovando la via migliore, nel rispetto delle regole comuni», ha dichiarato Baggio. E ha rilanciato l’appello di Papa Francesco a Lampedusa nel 2013, che è rimasto sempre unico: «Salvare la vita». Anche per questo si insiste sull’importanza del Global Compact Onu, non firmato da alcuni Paesi tra cui l’Italia. «Siamo profondamente convinti che la risposta globale è la più opportuna al fenomeno delle migrazioni».



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