La Cinta Costera, il cuore di Panama, è stata letteralmente invasa da oltre 400mila pellegrini per la Via Crucis di Papa Francesco nell’incontro per la Giornata Mondiale della Gioventù. Si tratta del secondo appuntamento del Pontefice con i giovani, dopo la festa alla cerimonia di accoglienza. C’è stato un tripudio di bandiere, canti e balli prima dell’arrivo di Bergoglio, poi è calato il silenzio. La musica e i canti hanno lasciato spazio alla preghiera e alla riflessione. Sono tanti i mali che affliggono i giovani: li ha elencati Papa Francesco. Dalla droga alla mancanza di lavoro, dal bullismo alla perdita di speranza ed entusiasmo, oltre alla perdita della «capacità di sognare, di creare e inventare il domani e “vanno in pensione” con la pena della rassegnazione e del conformismo, una delle droghe più consumate nel nostro tempo». Il Pontefice parla della «indifferenza soddisfatta e anestetizzante della nostra società che consuma e si consuma». Bergoglio, inoltre, accusa le società che vivono nella ricchezza di voltare la testa di fronte alle sofferenze. La loro risposta alle richieste di aiuto sono «rifiuto, dolore e miseria». Peraltro coloro che hanno bisogno di tutto «vengono indicati e trattati come portatori e responsabili di ogni male sociale», una circostanza «che indigna» il Pontefice. Ma il Papa parla anche di chi sfrutta e ferisce la terra, di chi non rispetta i «popoli nativi, spogliati delle loro terre, di radici e cultura, facendo tacere e spegnendo tutta la sapienza che possono offrire». (agg. di Silvana Palazzo)



“I MIGRANTI SONO I CRISTI DEI NOSTRI GIORNI”

Da Panama, dove si trova per la giornata mondiale dei giovani 2019, il Papa lancia un appello alle nazioni e ai capi di stato, affinché accolgano i migranti nelle proprie terre. Di fronte a 400mila persone, presso il campo Santa Maria La Antigua, il Santo Padre parla così durante un passaggio del suo discorso: «I migranti sono i Cristi dei nostri giorni, bisogna smetterla di generalizzare con la più assurda e irresponsabile condanna di identificare ogni migrante come portatore di male sociale». A riguardo, Bergoglio accusa le società che vivono nell’abbondanza e che rispondo alle richieste di aiuto con «rifiuto, dolore e miseria, e coloro che sono bisognosi di tutto per di più vengono indicati e trattati come portatori e responsabili di ogni male sociale. Una circostanza che indigna». Chiaro il riferimento, anche se non esplicitato, a quanto sta avvenendo in queste ore in Italia, con la Sea Watch, imbarcazione della Ong, che si trova a largo di Siracusa con a bordo 47 migranti, in attesa di un porto sicuro in cui sbarcare.



IL DISCORSO DI PAPA FRANCESCO AI GIOVANI

Papa Francesco, nel suo discorso, ha parlato anche degli abusi nei confronti dei giovani, e della piaga della pedofilia nella Chiesa, a meno di un mese dall’apertura di un summit in Vaticano proprio su questo tema: «Le sofferenze della Via Crucis di Cristo – afferma – proseguono oggi nell’angoscia di giovani volti, nostri amici, che cadono nelle reti di gente senza scrupoli – tra di loro si trovano anche persone che dicono di servirti, Signore -, reti di sfruttamento, di criminalità e di abuso, che mangiano sulla vita dei giovani». Abusi da parte di persone che «dicono di servire il Signore», aggiunge Sua Santità, che condanna la violenza in generale, a cominciare dal maltrattamento delle donne, arrivando fino a quello dei bambini «il grido soffocato dei bambini ai quali si impedisce di nascere e di tanti altri ai quali si nega il diritto di avere un’infanzia, una famiglia, un’educazione; che non possono giocare, cantare, sognare». Quindi, rivolgendosi più specificatamente ai giovani, elenca i mali che li affliggono, come la droga, il bullismo, la mancanza di lavoro, la perdita di speranza e di entusiasmo, la perdita della capacità di sognare, «vanno in pensione – aggiunge – con la pena della rassegnazione e del conformismo, una delle droghe più consumate nel nostro tempo».