Ha risposto, neanche dopo tanti giorni, alla lettera inviata da Nicolas Maduro alla “posta” del Vaticano, pregandolo di mediare e riconoscere la sua presidenza mentre mezzo mondo lo attacca (e l’altro mezzo lo difende contro Guaidó): Papa Francesco ha preso carta e penna e in due paginette inviate nelle scorse ore in Venezuela ha ufficialmente detto la sua alla richiesta del Presidente-dittatore chavista. E non sono mancate le stoccate: ricordando i ripetuti tentativi chiesti dal regime e compiuti dalla Santa Sede negli ultimi anni, il Papa ricorda come «Ce ne sono stati altri per tentare di trovare un’uscita dalla crisi venezuelana. Purtroppo, tutti si sono interrotti perché quanto era stato concordato nelle riunioni non è stato seguito da gesti concreti per realizzare gli accordi», scrive Bergoglio secondo quanto riportato oggi dal Corriere della Sera con Massimo Franco. «E le parole sembravano delegittimare i buoni propositi che erano stati messi per iscritto», ma così non è avvenuto e dunque il Papa frena e non poco la sua inclinazione a non prendere le parti nella crisi in corso a Caracas.



LA “STOCCATA” DEL PAPA AL REGIME DI MADURO

Il punto avanzato, seppur con toni garbati, è che Maduro da tempo (non solo con l’ultima lettera) ha cercato il dialogo utilizzando lo schermo del Vaticano salvo poi per disattendere gli impegni presi: Francesco così ha spiegato, tra le righe, della lettera di risposta. «Sono favorevole al dialogo», scrive ancora il Papa, «ma di quello che si intavola quando le differenti parti in conflitto mettono il bene in comune al di sopra di qualunque altro interesse e lavorano per l’unità e la pace». Già il Segretario di Stato Parolin in una lettera lo scorso dicembre 2016 ricordava a Maduro i punti chiave affinché il dialogo potesse essere plausibile, «Avanzando una serie di richieste che considerava indispensabili affinché il dialogo si sviluppasse in maniera proficua ed efficace». Quegli impegni però sono stati disattesi e dopo l’ultima richiesta, disperata, di Maduro nella precedente lettera la misura è quasi colma: «Ho inviato una lettera a papa Francesco. Spero che sia in viaggio o che sia arrivata a Roma, al Vaticano, in cui scrivo che sono al servizio della causa di Cristo. E con questo spirito gli ho chiesto aiuto, in un processo di facilitazione e di rafforzamento del dialogo. I governi di Messico e Uruguay, tutti i governi caraibici del Caricom e il governo della Bolivia hanno richiesto una conferenza per il dialogo e la pace in Venezuela, il 7 febbraio. Io chiedo al Papa che produca il suo miglior sforzo, la sua volontà per aiutarci nella strada del dialogo. Speriamo di ricevere una risposta positiva», scriveva giorni fa il dittatore davanti alle spinte per nuove elezioni avanzate dal Presidente ad interim Guaidó. Ora però il regime vede “calare” anche la neutralità positiva del Vaticano che pure conferma la volontà di mediazione e compromesso anche per i prossimi mesi: «ma gli impegni vanno rispettati», chiarisce ancora il Papa.

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