«Cari fratelli e sorelle, da giovedì a domenica prossima avrà luogo in Vaticano un incontro dei Presidenti di tutte le Conferenze Episcopali sul tema della protezione dei minori nella Chiesa. Invito a pregare per questo appuntamento, che ho voluto come atto di forte responsabilità pastorale davanti a una sfida urgente del nostro tempo»: così ieri Papa Francesco all’Angelus in Piazza San Pietro ha ricordato l’importante appuntamento da lui fortemente voluto dal 21 al 24 febbraio prossimi. Con il titolo “La protezione dei minori nella Chiesa” è pronto il summit con tutti i presidenti dei Vescovi delle varie Conferenze Episcopali di tutto il mondo, dove tema centrale sarà appunto quella piaga indegna e preoccupante della pedofilia all’interno della Chiesa Cattolica. In quest’ottica va letta l’importante decisione avvenuta nei giorni scorsi della definitiva riduzione a stato laicale (con sentenza conclusiva) del cardinale Usa McCarrick per le gravi accuse di pedofilia e di violenza sessuale contro minori e maggiorenni commessi più di qualche decennio fa. È un incontro ecclesiale di pastori con caratteristiche ‘sinodali’ senza precedenti dove Papa Francesco conferma di voler continuare nel solco decisivo del Papa Emerito Benedetto XVI nel voler prendere “di petto” il dramma degli abusi di uomini di Chiesa: «Ascoltare le vittime, aumentare la consapevolezza, accrescere la conoscenza, sviluppare nuove nome e procedure, condividere buone pratiche», sono alcuni degli obbiettivi del meeting segnalate da Vatican News in un focus alla vigilia del summit episcopale.



IL SUMMIT CONTRO LA PEDOFILIA

Non è certo il primo passo del Vaticano in questi anni nel tentativo di combattere la piaga della pedofilia ma è di sicuro un “unicum” nel panorama istituzionale ecclesiastico sulla scia delle dure prese di posizione della Santa Sede sui tanti casi di abusi nelle varie Diocesi del mondo (Germania, Cile e Pennsylvania su tutte). Bergoglio ha scelto Padre Federico Lombardi (ex portavoce della Sala Stampa vaticana) come moderatore del summit sulla pedofilia: intervistato da Vatican Insider, il gesuita ex direttore di Radio Vaticana crede fortemente in questo «avvenimento-simbolo del pontificato di Francesco, una possibile svolta per il futuro della Chiesa che si gioca gran parte della sua credibilità proprio nella lotta alla pedofilia» su ampio raggio, sia a livello locale che in Vaticano (intervenendo e non nascondendo i casi come fatto troppe volte dalla Curia vaticana in passato). In questi giorni, a “disturbare” il summit è intervenuta la pubblicazione di un libro ricco di accuse e testimonianze contro preti e vescovi pedofili in Santa Sede: si intitola “Sodoma” e riporta “sentenze” alquanto discutibili e prive di prove e statistiche (del tipo “8 preti su 10 sono gay” e quant’altro) frutto di un dossier dell’autore, Frédéric Martel, militante LGBT. L’intento e il “metodo” del Papa e dei vescovi è invece l’opposto: indagare, lottare e garantire tanto i minori e innocenti abusati ignobilmente, quanto quei preti e prelati che vengono ormai solo accusati di ignobili episodi senza uno straccio di prova e molto spesso essendo a loro volta innocenti.

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