Dopo esser stato condannato per aver “coperto un prete pedofilo”, l’Arcivescovo di Lione Cardinal Philippe Barbarin si è incontrato a Roma con Papa Francesco per rassegnare le proprie dimissioni, come annunciato il giorno stesso della condanna lo scorso 7 marzo. Ma il Santo Padre non le ha accettate, per la seconda volta (la prima richiesta di dimissioni era giunta nel 2016 all’esplodere del caso di “copertura” sul sacerdote Bernard Preynat): «Posso confermare che il Santo Padre non ha accettato le dimissioni presentate dal cardinale Philippe Barbarin, arcivescovo di Lione. Cosciente tuttavia delle difficoltà che vive in questo momento l’Arcidiocesi, il Santo Padre ha lasciato il cardinale Barbarin libero di prendere la decisione migliore per la Diocesi e il cardinale Barbarin ha deciso di ritirarsi per un periodo di tempo e di chiedere al padre Yves Baumgarten, Vicario Generale, di assumere la guida della Diocesi», ha spiegato oggi in una dichiarazione ufficiale il direttore ad interim della Santa Sede, Alessandro Gisotti. Nel rinunciare all’accogliere le dimissioni di Barbarin, il Papa e l’intero Vaticano «tengono a ribadire la propria vicinanza alle vittime di abusi, ai fedeli dell’Arcidiocesi di Lione e di tutta la Chiesa di Francia che vivono un momento particolarmente doloroso».



IL RITIRO DEL CARDINAL BARBARIN

Alla fine la giustizia di Francia è riuscita a condannare l’Arcivescovo di Lione Philippe Barbarin al termine di una complessa e intricatissima vicenda legata purtroppo a diversi casi di pedofilia perpetrati da un prete già condannato (Bernard Preynat) durante alcuni campi scout nella Diocesi di Lione tra gli anni ’70 e ’80: la sentenza vede 6 mesi di carcere con la condizionale per la mancana denuncia di abusi sessuali su minori. Barbarin si è sempre dichiarato innocente e anche dopo la condanna ha annunciato che ricorrerà in appello, ammettendo però il dovere morale e personale di voler consegnare le proprie dimissioni al Papa per amore della Chiesa. Invocando la presunzione di innocenza, Papa Francesco non ha voluto accettarle e così il porporato di Lione ha deciso di ritirarsi temporaneamente: «mi sembrava – ha ribadito Barbarin- la migliore per la vita della diocesi di Lione oggi. Su suo suggerimento e poiché la Chiesa di Lione soffre da 3 anni, ho deciso di mettermi da parte per qualche tempo e lasciare la guida dell’arcidiocesi al vicario generale».

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