Il giorno dopo le dimissioni tutte al femminile all’interno dell’Osservatore Romano, la giornalista Lucetta Scaraffia torna a spiegare cosa stia realmente succedendo all’interno del quotidiano vaticano: «Per la verità davamo fastidio già prima (dell’inchiesta sugli abusi contro le suore, ndr). Le donne pensanti danno fastidio. Poi, certo, con il racconto degli abusi abbiamo dato loro la prova che avevano ragione a diffidare…», spiega al blog “27esimaora” sul Corriere della Sera, che accusa direttamente i vertici del quotidiano per atteggiamenti tutt’altro che “liberi”. Secondo la Scaraffia, il caos è avvenuto perché «non ci volevano. Vogliono solo persone che controllano. All’inizio c’è stato un tentativo di commissariarci, di mettere Monda anche come direttore di “donne chiesa mondo” perché partecipasse alle riunioni. Abbiamo detto che se fosse avvenuto ci saremmo dimesse. Rientrato il progetto, ci hanno lasciate libere di lavorare ma è iniziata una forma di delegittimazione strisciante». Non solo, secondo la cronista che si è appena dimessa dal mensile dell’Osservatore Romano, le donne in Vaticano sono viste malissimo «praticamente non esistono» anche se Papa Francesco continua a dire che “la Chiesa è donna”, «Bello, ma è un modo per trasformarci in una metafora. Vogliamo esser ascoltate, contraddette, discusse come si fa con gli uomini, non diventare metafore. Essere riconosciute come interlocutrici nella nostra diversità: io, ad esempio, sono contraria al sacerdozio femminile». (agg. di Niccolò Magnani)
LE ACCUSE DI LUCETTA SCARAFFIA
Bufera all’Osservatore Romano: tutto lo staff del mensile femminile “donne chiesa mondo” si è dimesso. Con una lettera la direttrice Lucetta Scaraffia ha spiegato a Papa Francesco le ragioni di una decisione maturata dopo l’arrivo del nuovo direttore Andrea Monda, a dicembre, e il nuovo assetto della comunicazione vaticana. «Ora ci sembra che un’iniziativa vitale sia ridotta al silenzio e che si ritorni all’antiquato e arido costume della scelta dall’alto, sotto il diretto controllo maschile, di donne ritenute affidabili». Secondo Scaraffia «si scarta in questo modo un lavoro positivo e un inizio di rapporto franco e sincero, un’occasione di parresia, per tornare all’autoreferenzialità clericale. Proprio quando questa strada viene denunciata da Lei come infeconda». La rivista, che sotto la direzione di Giovanni Maria Vian aveva dato una svolta storica al quotidiano della Santa Sede, aveva denunciato lo scandalo degli abusi sessuali e di potere sulle suore commessi da vescovi e sacerdoti.
OSSERVATORE ROMANO, DIRETTRICE E STAFF MENSILE FEMMINILE LASCIA
Lo scandalo era stato ammesso dallo stesso Francesco, il mese scorso, sul volo di ritorno dagli Emirati Arabi Uniti, dopo l’uscita del mensile dell’Osservatore Romano. Il nuovo direttore Andrea Monda ha replicato respingendo tutte le accuse. «In questi pochi mesi da quando sono stato nominato direttore, ho garantito alla professoressa Scaraffia e al gruppo di donne della redazione la stessa totale autonomia e la stessa totale libertà che hanno caratterizzato l’inserto mensile da quando è nato». Inoltre, ha precisato di non aver «in nessun modo selezionato qualcuno, uomo o donna, con il criterio dell’obbedienza. Semmai, al contrario, evitando di interferire con il supplemento mensile, ho sollecitato nella fattura del quotidiano confronti realmente liberi, non costruiti sul meccanismo degli uni contro gli altri o dei gruppi chiusi». Il direttore dell’Osservatore Romano ha poi parlato del futuro del supplemento mensile: «Posso assicurare che esso non era in discussione. E che dunque la sua storia non si interrompe ma continua. Senza clericalismi di alcun genere».