Quello che sulla carta verrebbe giudicato un destino orribile, malvagio ingiusto. Una famiglia di Rovigo come tante altre, i Bellato. Nel 1989 a 13 anni di età la figlia Sara muore di leucemia fulminante. Passano solo due anni, è il 1991, e il secondo figlio Fabio pochi giorni prima di compiere 17 anni muore travolto da un’auto mentre aspetta l’autobus dopo una festa con amici. E’ così che succede, in ben due casi, quello che non dovrebbe mai succedere: Marilena e Silvano, i genitori, sopravvivono ai loro figli. Ma invece di crollare nel loro dolore, come è normale, papà e mamma si danno da fare: già nel 1989 fondano a Rovigo la Ail, una società di assistenza per persone disagiate che esiste a livello nazionale da molti anni: servizio di ambulanza, assistenza sanitaria a domicilio e in struttura e altro ancora. Col tempo l’associazione si espande oltre che a Rovigo anche in altre provincie e venete, sempre con il loro sostegno. Lo scorso 2 marzo papa Francesco riceve in Vaticano l’Ail nazionale in occasione del 50esimo anniversario della fondazione.



IL GRAZIE DEL PAPA

A metà discorso il colpo al cuore per l’emozione a Marilena e Silvano: “Vicinanza, prossimità, come Maria ai piedi della Croce. E ci sono tante storie, tante storie di croce tra voi. Soltanto vorrei nominarne una: permettetemi di ricordare oggi qui, una tra i tanti, Marilena e Silvano Bellato, come esempio. Hanno sofferto una doppia ‘mazzata’ dalla vita con la morte dei loro figli Fabio e Sara.Hanno avuto il coraggio di rimanere in piedi con la sofferenza, come Maria ai piedi della Croce. E da quel dolore sono riusciti ad andare avanti pensando alla ‘risurrezione’ di tanti bambini con la fondazione della sezione provinciale dell’Ail. Grazie tante a loro e a tanti che sono come loro. Grazie” dice il papa. Una sorpresa inaspettata, una grande gioia. Poi, quando scende a salutare le prime fila, Francesco si ferma dai due per lunghi minuti e regala loro due coroncine del Rosario: ” Sono ammirato dalla forza che avete nell’aver sopportato tanta sofferenza trasformata in servizio agli altri, grazie per tutto quello che avete fatto», dice loro Francesco. Aggiunge Silvano: «Ci ha sempre aiutato la fede». Replica il Papa: Sì, ma in cielo avete anche due angeli speciali che vi sostengono”. Commenterà Silvano: “Ho scambiato quelle due parole con il Papa con una tale semplicità come se ci conoscessimo da sempre, quasi sembravamo fratelli, non riesco a rendermi conto di quello che è successo; è qualcosa di inspiegabile”. Ecco che una storia immane si è trasformata in carità per il prossimo.

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