Sono passati quasi 36 anni dalla scomparsa di Emanuela Orlandi, ma il mistero resta fitto. L’estate scorsa all’avvocato della famiglia, Laura Sgrò, è arrivata una foto che ha riacceso la speranza del suo ritrovamento. Ne parla Fiore De Rienzo oggi a Italia Sì. È l’immagine di una tomba di un cardinale in cui potrebbero essere stati sepolti i resti della ragazzina sparita nel nulla nel giugno del 1983. In questa lettera anonima si suggerisce di indagare su questa tomba, che mostra i segni di una possibile apertura. Inoltre, su questa tomba viene deposta molto spesso una rosa bianca e c’è un lumino, ma non ci sono eredi viventi del cardinale. Queste voci sembrano confermare un documento venuto alla luce con Vatileaks. Si tratta di un rendiconto finanziario, è cioè un resoconto di spese sostenute dal 1983 fino al 1997 “per le attività relative alla cittadina Emanuela Orlandi”, che racconta una storia inedita. La ragazza sarebbe stata rapita da soggetti esterni e “recuperata” da uomini del Vaticano, ma poi nascosta – per motivi oscuri – per 14 anni fuori dai confini italiani. Seguendo il flusso delle spese si arriva a Londra. Sono documentate rette mensili pagate in un collegio femminile, ma anche le spese per un ospedale ostetrico, forse per alcune cure. E c’è anche il nome di una ginecologa che avrebbe avuto in cura la ragazza. C’è un’ultima voce, agghiacciante: “Attività generale e trasferimento presso Stato Città del Vaticano con relativo disbrigo pratiche finale” per 21 milioni di lire.



EMANUELA ORLANDI, LA TOMBA IN VATICANO E IL “RESOCONTO DELLE SPESE”

Quali sono le pratiche finali a cui si fa riferimento in questo documento? Potrebbero riguardare l’inumazione di Emanuela Orlandi, i cui resti potrebbero essere stati lasciati in quella tomba. Il documento in questione proviene da una cassaforte interna alla prefettura degli Affari economici della Santa Sede. Non ci sono prove che la vicenda sintetizzata sia vera o sia l’ennesimo tentativo di depistaggio, come sostiene il Vaticano, secondo quanto riportato da L’Espresso. Ma fonti interne, come specificato da Emiliano Fittipaldi nel libro “Impostori”, avevano evidenziato l’esistenza di una tomba dove la ragazza sarebbe stata sepolta dopo la sua morte. Una tomba con un angelo. La famiglia Orlandi e l’avvocato Laura Sgrò conoscono la vicenda della tomba da almeno un anno e mezzo, ma nuove segnalazioni sono arrivate pochi mesi fa. Per questo hanno chiesto al Vaticano di conoscere e approfondire questa storia e di analizzare quello che c’è all’interno. Fonti vaticane hanno detto a L’Espresso che potrebbe essere l’ennesima pista falsa. Il rischio per la famiglia Orlandi è che si ripeta quanto accaduto nel 2012, quando venne aperto il tumulo del boss della Banda della Magliana Enrico De Pedis, dove un anonimo ipotizzò potesse essere nascosto il corpo di Emanuela. Senza dimenticare il caso della Nunziatura Apostolica, dove furono trovate ossa risultate poi appartenenti ad un uomo vissuto secoli prima.

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