Arrestato il finto invalido che ingannò persino il Papa. Roberto Guglielmi alla fine è stato smascherato: decisiva è stata la testimonianza di una ex badante, ma soprattutto la foto e i video girati di nascosto dalla squadra mobile in cui lo si vede camminare senza problemi. Per lui sono scattati gli arresti domiciliari con le accuse di falso ideologico e truffa: ha percepito in modo indetto oltre 137mila euro tra pensione di invalidità e accompagnamento. La cosa assurda di questa vicenda non è solo che il 55enne fiorentino ha ingannato addirittura il Papa, ma che fosse disposto a tutto pur di vivere alle spalle dello Stato, come vi abbiamo raccontato ieri. Si muoveva su una sedia a rotelle, si iniettava lidocaina per indebolire il tono muscolare delle gambe e si sottoponeva a terapie traumatiche. Questa truffa è stata portata avanti in modo così ostinato e convincente al punto tale che ha ingannato l’intera catena di controllo: dai mezzi di informazione – con numerose iniziative di protesta finite sulle cronache locali – fino al Vaticano, come testimoniato dall’udienza ottenuta dal Papa nell’aprile 2015.
FINTO INVALIDO ARRESTATO: INGANNÒ ANCHE PAPA
L’arresto di Roberto Guglielmi, il finto invalido che ingannò il Papa, è avvenuto pochi giorni fa. Gli agenti coordinati dalla pm Christine von Borries l’hanno fermato di ritorno da un viaggio in Togo, dopo averlo visto scendere a piedi dalla scala dell’aereo. L’accusa sostiene che il raggiro ha avuto inizio nel 2007, con un falso incidente stradale organizzato con la complicità di un convivente. Grazie ad una cartella clinica falsificata, l’uomo ha cominciato a fingersi paraplegico, ingannando di volta in volta i medici chiamati a certificare l’invalidità ma anche amici e conoscenti. Una vera e propria escalation emersa dalle indagini portate avanti dalla sezione reati contro il patrimonio guidata da Alessandro Gallo. Sempre fingendosi paraplegico, nel 2014 scrisse a Papa Francesco, che si appassionò alla storia e gli telefonò. L’anno successivo il Pontefice accettò di riceverlo in udienza.«Mi ha riaperto il cielo», raccontò Guglielmi, come riportato da Repubblica. E nel 2018 ha lanciato anche una raccolta fondi per il cane malato.