Don Euro, hotel di lusso e feste con soldi dei fedeli: la storia choc di Luca Morini che ha sconvolto la comunità di Massa. Sono 37 le persone coinvolte, con un dossier scottante sulla Curia: recentemente è stato confiscato un bottino da ben 700 mila euro, ma nel corso dell’ultima perquisizione sono venuti alla luce dei documenti roventi. Come riportato da Storie Italiane, è stata pubblicata un’intercettazione tra il Morini e il vescovo Giovanni Santucci, ricattato dal don. Morini chiede ancora soldi al vescovo dopo aver ottenuto oltre 10000 euro in tre mesi. Gli sms inviati in occasione delle perquisizioni tracciano un quadro choc: “Stanno vedendo tutti i documenti”, “Chiami il procuratore”, “Non c’era la cosa più importante” e la rassicurazione riguardo ai documenti: “Quelli compromettenti ce l’ho al forte”.

LA TESTIMONIANZA DI UN CONOSCENTE DI DON EURO

Don Euro, che assicurava l’assoluzione dei fedeli in cambio di fedeli, si spacciava come un abbiente magistrato, questa la testimonianza di un ragazzo a Storie Italiane: “Ho conosciuto don Euro ma non sapevo si trattasse di un sacerdote, si è presentato come magistrato. Credo che fosse il 2013, da quel momento ho conosciuto una persona che faceva dei viaggi sia a Napoli che in altre città europee, rigorosamente in hotel e ristoranti di lusso. Dimostrava una inesauribile disponibilità economica che gli permetteva di spostarsi e di gestire più ragazzi insieme”. Intervenuto in studio, Roberto Alessi ha commentato: “Don Euro è un soprannome che fu dato prima che si scoprisse tutto questo, perché continuava a chiedere soldi a tutti i parrocchiani, portava via i gioielli alle vecchiette assicurando l’assoluzione. Bisognava intervenire prima”. Questa l’analisi di Callipo: “Qui c’è un sistema, c’è qualcosa che va normalizzato: da solo non avrebbe potuto fare tutto questo. Dobbiamo isolare l’individuo e fare in modo che paghi”.