Chiese chiuse per Coronavirus: se ne discute non solo in Italia, tanto che in Germania la Corte Costituzionale ha ravvisato una violazione della libertà religiosa nelle norme che hanno disposto la chiusura dei luoghi di culto. Una vittoria dunque di notevole significato per i fedeli che chiedono libertà di accesso alle chiese.
Se in Italia la disputa ha assunto soprattutto risvolti politici, con Matteo Salvini in prima fila a chiedere l’apertura delle chiese, in questo rimproverato anche da alcuni alti prelati, in Germania la questione “chiese chiuse” per limitare il rischio di contagi da Coronavirus è approdata in tribunale. Gli oppositori dei divieti governativi introdotti anche in materia di accesso ai luoghi di culto hanno ottenuto una almeno parziale e comunque significativa vittoria in tribunale.
Ad intervenire è stata la Corte costituzionale federale e la massima autorità tedesca ha stabilito che l’obbligo delle chiese chiuse, pur essendo motivato per proteggere la salute della gente e salvare vite umane, ha finito per essere applicato in modo uniforme senza effettuare verifiche capaci di misurare la proporzionalità dell’intervento.
CHIESE CHIUSE PER CORONAVIRUS, IN GERMANIA RAVVISATA VIOLAZIONE ALLA LIBERTÀ RELIGIOSA
L’Alta Corte tedesca ha affermato quindi nella sua sentenza che vietare in questo modo le funzioni religiose si configura come “un’ingerenza estremamente grave nella libertà di religione“, ribaltando le precedenti sentenze dei tribunali inferiori di Berlino e dello Stato dell’Assia, che avevano invece sostenuto che il divieto di accesso alle chiese non costituisse una grave violazione della libertà di religione, perché esisteva la possibilità di celebrare le funzioni religiose online e in streaming.
Le sentenze di primo grado sono state impugnate da gruppi di cattolici e associazioni che hanno portato il tema davanti alla Corte costituzionale federale per chiedere un’ingiunzione temporanea del tribunale e la revoca del divieto al fine di permettere la celebrazione delle funzioni religiose rispettando il necessario distanziamento sociale, con un massimo di 50 partecipanti a una distanza di 1,5 metri l’uno dall’altro.
La Corte ha respinto entrambe le mozioni facendo riferimento agli attuali rischi per la salute, ma ha accettato le argomentazioni fondamentali dei querelanti secondo cui i divieti sono un freno importante per la libertà religiosa. L’agenzia cattolica Kna ha ribadito che la libertà di religione è sancita come un diritto fondamentale irrevocabile nella Costituzione tedesca, vedremo dunque se questo pronunciamento porterà ad alcune modifiche concrete nei provvedimenti sul tema delle chiese chiuse per Coronavirus in Germania.