Ettore Prandini su un tema di grande attualità, le nuove direttive Europee sull’approvazione degli insetti come alimenti, e la demonizzazione dell’industria della carne. Intervistato dal quotidiano La Verità mette in guardia anche su possibili rischi per la salute derivati dall’uso massiccio della chimica in agricoltura e delle ripercussioni economiche sul mercato dell’export Italiano. Dichiarazioni forti, a salvaguardia del futuro dei giovani in Italia, come ci tiene a sottolineare il presidente Coldiretti, “In difesa dei nostri valori agricoli e della tradizione alimentare”. A questo punto aggiunge, “Il ministero della sovranità alimentare è assolutamente necessario per la difesa delle nostre tradizioni. ”



Prandini ribadisce la sua contrarietà ai “vermi nel piatto” che l’Europa vorrebbe imporre come nuovo stile alimentare, sottolineando come il fatto che la maggioranza degli Italiani ne sia contraria, dimostra la scarsa attenzione al parere dei cittadini da parte dei rappresentanti politici dell’Unione Europea. Secondo Prandini infatti si tratterebbe soltanto di una questione economica che non terrebbe assolutamente conto dell’opinione pubblica : “i guadagni folli di una ventina di persone condizionano i destini degli europei.”



Ettore Prandini difende il made in Italy: l’UE vuole demonizzare carne e vino

Secondo il presidente di Coldiretti, è un brutto momento per il made in Italy alimentare, soprattutto dopo le ultime demonizzazioni oltre che dei prodotti zootecnici e a base di carne anche del settore vini. Nell’intervista parla anche di come sia diventata una vera e propria “lobby” la grande squadra di promotori della nuova “carne sintetica”, una scelta politica che produrrebbe gravi danni a tutto il settore zootecnico, sul quale ancora fonda una parte dell’economia del nostro paese. Si difende ponendo invece l’attenzione su quanto possa essere rischiosa l’approvazione di almenti sintetici e l’importazione di insetti dal Vietnam, paese nel quale non ci sono sufficienti controlli per quanto riguarda la qualità alimentare, con gravi ripercussioni che a lungo termine potrebbero abbattersi sulla salute dei cittadini.



L’Europa quindi sarebbe ostaggio delle multinazionali, che imporrebbero il consumo di alimenti finti, facendo credere che tutto ciò che abbiamo prodotto e mangiato abitualmente, ora improvvisamente, sarebbe diventato nocivo. In merito alle nuove direttive sulle etichette dei vini, ma anche sulle dichiarazioni della scienziata Antonella Viola, secondo la quale il consumo di vino, anche in piccole quantità, provocherebbe gravi danni al cervello risponde: “in Italia ci sono migliaia di centenari e tutti dichiarano di aver sempre bevuto vino e di continuare a consumarlo.