Donna sterile per il cancro al seno partorisce grazie alla chirurgia ovarica

Il programma National Pediatric Fertility Preservation Service in Inghilterra ha sviluppato un metodo avanguardistico per la chirurgia ovarica, permettendo ad una donna di 33 anni di concepire il suo primo figlio dopo una diagnosi di cancro al seno. La bambina si chiama Sienna Pear ed è nata 4 anni dopo che sua madre, Shana, ha ricevuto la diagnosi ed ha iniziato a sottoporsi alle cure contro il cancro, che provocano nella stragrande maggioranza dei casi la sterilità della paziente.



A quanto riporta il Daily Mail, la donna che si è sottoposta alla chirurgia ovarica dopo la diagnosi di cancro al seno, con suo marito Charles, si sarebbe messa a piangere dopo aver ricevuto la notizia che la fecondazione fosse andata a buon fine. Ovviamente, infatti, non si tratta di un concepimento naturale, perché sarebbe stato impossibile dato che il farmaco antitumorale, il tamoxifene, è una terapia ormonale che non dovrebbe essere interrotta perché ottenga dei buoni risultati. Inoltre, si tratterebbe in assoluto del primo figlio nato dall’ovulo di una donna sterile a causa del cancro al seno e potrebbe trattarsi di una vera e propria svolta.



Chirurgia ovarica e cancro al seno: la terapia avanguardistica

La chirurgia ovarica esiste da parecchio tempo, ma fino ad ora non si era mai riusciti a far concepire una donna dopo una diagnosi di cancro al senso e le cure con farmaci ormonali. “Ci siamo sentiti benedetti”, ha raccontate la signora Pear al Mail, “nostra figlia è la luce delle nostre vite”. Mentre il National Pediatric Fertility Preservation Service sostiene che grazie a questo primo successo, si potranno aiutare approssimativamente decine di migliaia di sopravvissuti al cancro, rimasti sterili a causa dei farmaci.



La terapia a cui si è sottoposta la donna non è del tutto nuova, ma non aveva mai dato buona risultati come in questo caso. Tutto si è svolto tramite la chirurgia ovarica e la conservazione di un tessuto contenente gli ovuli della donna, prelevato poco prima dell’inizio della terapia contro il cancro al seno. Il tessuto è stato conservato a -180 gradi e una volta che la donna ha concluso il trattamento contro il cancro, si è proceduti a reimpiantare il tessuto. Si è così riusciti a prelevare un nuovo ovulo sano, che poi è stato fecondato in vitreo con lo sperma del marito, portando al concepimento della piccola Sienna: la prima bambina nata dagli ovuli di una paziente con cancro al seno.