Scegliere la propria famiglia dove nascere sarebbe bello. Naturalmente la media di persone sceglierebbe la famiglia perfetta, dove tutto va bene, nessuno litiga con nessuno e tutti si vogliono bene, insomma quella del Mulino bianco per capirci sempre che esista, o quanto meno una bella famiglia ricca, benestante. Nessuno ad esempio sceglierebbe di nascere in periferia, in povertà, in quei paesi del cosiddetto terzo mondo dove si muore di fame. Ma la famiglia, i genitori, non li scegliamo noi. E’ il grande mistero della vita, che dovrebbe insegnarci una cosa o due.



Ad esempio che la vita non la possediamo noi, che nasciamo come siamo e che pensare di essere “altro” è una violenza contro natura. Ma oggi ha preso piede la mentalità che invece dice  che siamo liberi di essere tutto quello che vogliamo. Rina Sawayama, nuova stella della musica pop inglese, originaria del Giappone ma vivente da quando aveva 5 anni nel Regno Unito ha dichiarato pubblicamente di considerarsi pansessuale bisessuale.



Nel luglio 2020 ha anche scritto una lettera aperta indirizzata alla ministra britannica Liz Truss chiedendo che tutte le forme di terapia di conversione per persone LGBTQ vengano bandite in Regno Unito. Il discorso è ampio, e merita altro spazio, basti dire che pretendere di cambiare sesso a bambini di 5 anni, come già si fa, è quella una autentica forma di violenza nei confronti di un essere umano ancora in formazione. Forte di questa determinazione la cantante, che ha fatto anche la modella, ha inciso insieme a Elton John una nuova versione di un suo brano, Chosen family, dal messaggio esplicito: “famiglia prescelta”. Cioè scegliersi la famiglia che uno preferisce, al di là della parentela biologica, del sesso, di qualunque cosa. “Il brano è dedicato a tutti quei membri della comunità LGBTQ+ che spesso vengono allontanati dalla loro famiglia e dagli amici dopo aver rivelato il loro orientamento sessuale ed è un invito a cercare conforto e affetto in una famiglia che hanno scelto” dice la cartella stampa della sua casa discografica.




Nel ritornello si sentono i due cantare: “
Non abbiamo bisogno di essere imparentati per avere una relazione Non abbiamo bisogno di condividere geni o un cognome Lo sei, lo sei La mia famiglia prescelta Quindi cosa succede se non abbiamo lo stesso aspetto?”. Nulla ovvio, l’adozione è qualcosa che viene fatta da sempre. Così come dare la possibilità a chi vive in famiglie disagiate di venire accolto in comunità speciali. Ma qui è diverso: davanti a una presunta diversità, si abbatte qualunque legame biologico, di sangue. Qualcosa che volenti o nolenti ci portiamo dentro e che prima o poi riemerge. Ma questo non è accettabile: ogni tipo di problematica, di sofferenza, deve essere cancellata, non affrontata.

Benvenuti nel mondo ideale. Ma funziona davvero così nella vita reale o è un lusso da ricchi, come lei e Elton John sono? E poi, fuggire dalla realtà per inventarsene una secondo il proprio gradimento, davvero rende la vita più felice? La vita è un dramma, sempre e comunque. Chi pensa sia possibile cancellare questo, sbaglia di grosso.  “Al cuore non si comanda”: in un tempo segnato dal relativismo, la ragione è sottoposta al dominio del sentimento.

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