Chris Beck, il primo Navy Seal ci ripensa: “Ho interrotto la transizione”

Chris Beck è diventato famoso circa una decina di anni fa per essere stato il primo marine americano a dichiararsi trans. Una storia in parte strumentalizzata dal governo e dall’esercito militare, che però ora sembra aver assunto le fosche tinte di una costrizione, almeno secondo quanto dichiarato dallo stesso Beck in un’intervista recentemente rilasciata all’influencer Robby Starbuck.



Nella sua intervista Chris Beck, il primo Navy Seal americano trans, ha detto di aver interrotto il percorso di transizione sessuale, invitando anche gli americani a svegliarsi in merito alla gestione da parte dei servizi sanitari americani di questa particolare procedura. “Tutto quello che mi è successo negli ultimi dieci anni ha distrutto la mia vita. Io ho distrutto la mia vita, non sono una vittima, l’ho fatto io a me stesso, ma sono stato anche aiutato”. Si sarebbe assunto le piene responsabilità della sua scelta, ma ha anche sostenuto di star cercando di “correggere il tiro”, dopo che inizialmente aveva parlato pubblicamente della transizione con la CNN. Inoltre, nella sua intervista avrebbe parlato di una sua certa ingenuità, strumentalizzata da chi doveva decidere per il suo percorso di transizione.



Chris Beck: “Dopo 24 ore ero già sotto ormoni”

Chris Beck, che ha detto per la prima volta di essere trans nel 2013, avrebbe ripensato alla transizione, adducendo come motivazione una presunta strumentalizzazione del suo percorso. “Sono stato usato“, ha detto, “ero molto ingenuo, stavo davvero male e si sono approfittati di me. Sono stato propagandato, usato male da molte persone che avevano conoscenze molto al di là di me. Sapevano cosa mi stavano facendo”. “Sono entrato nell’ufficio di uno psicologo [e] in un giorno avevo una lettera in mano che diceva che sono transgender e sono stato autorizzato per gli ormoni”.



“Avevo così tante cose che non andavano nel mio sistema quando ho iniziato” il percorso da trans, ha dichiarato Chris Beck, ed è per questo che ora “sto cercando di dire all’America di svegliarsi“. “Ci sono migliaia di cliniche di genere allestite in tutta l’America”, ha spiegato nell’intervista, e “non appena [i bambini] entrano e dicono: ‘Sono un maschiaccio o questo mi fa sentire a mio agio’ uno psicologo dice: ‘Oh, sei transgender‘. Il giorno dopo sei sotto gli ormoni, gli stessi ormoni che usano per la castrazione medica dei pedofili, ora li stanno dando a tredicenni sani. Questa è un’industria da miliardi di dollari tra psicologi, interventi, ormoni, sostanze chimiche, trattamenti di follow-up”, ed è opportuno secondo lui tenere d’occhio i più piccoli dalla strategia del governo.