Chris Horner è stato scagionato dalle accuse a lui mosse da una dipendente di Red Bull per “comportamenti inappropriati”. Nessuno avrebbe scommesso su un esito favorevole del procedimento aperto dall’azienda, eppure le accuse all’interno della casa automobilistica sono decadute completamente. Secondo Libero, Horner non poteva essere fatto fuori dalla Red Bull perché a conoscenza di troppi segreti tecnici del team campione del mondo. Il quotidiano ritiene che il team principale sappia molto, soprattutto sulle due factory di motori che Red Bull gestisce per preparare gli attuali Honda e per costruire insieme a Ford il nuovo nel 2026.



Mandarlo via, dunque, sarebbe stato particolarmente rischioso. Horner avrebbe potuto spifferare i segreti importanti della Red Bull e la fuga di notizie sarebbe stata deleteria per la casa automobilistica. Il team ha dominato le ultime stagioni e rompere questo equilibrio avrebbe creato un danno non da poco. Questa è la conclusione alla quale sono giunte le due fazioni che detengono le azioni del team: quella austriaca ha il 49% mentre quella thailandese ha la maggioranza.



Chris Horner, la Red Bull lo assolve: le reazioni

Dopo l’inchiesta della Red Bull che ha scagionato di Chris Horner, i team principal di Mercedes e McLaren, Toto Wolff e Zak Brown, hanno diramato dei comunicati. Wolff ha dichiarato: “Le poche righe emesse dalla Red Bull nel suo comunicato non sono sufficienti per fare chiarezza sulla situazione. Per uno sport come la Formula Uno che aspira ad una importanza globale, c’è bisogno di una maggiore trasparenza. Non si può lasciare sul vago un argomento così delicato, e credo che addetti ai lavori ed organizzatori abbiano il dovere di esaminare la situazione a fondo prima di proseguire”.



Per Brown, invece, “vanno fornite maggiori informazioni e va tracciata una linea netta su questo caso. Bisogna essere certi che sia stata impiegata la massima trasparenza, onde evitare il sorgere di continue speculazioni. Su questa storia ci sono molte domande senza risposta e non credo che questo possa giovare al nostro sport”.