Chrissie Hynde è la voce dei Pretenders, nonché unica componente fissa della rock band nata nel 1978 in Inghilterra. Ora torna con il nuovo disco “Hate for Sale”, che trae ispirazione dalla società consumistica. «È un disco rock pieno di energia e per la prima volta siamo riusciti a lavorarci come una vera band», spiega al Corriere della Sera. In effetti in passato i viaggi e gli impegni dei singoli membri rendevano difficile la lavorazione. Ma niente a che vedere col glamour, perché i musicisti conducono una vita normale. «Non vivo da celebrità, anche se ne conosco molte. Prendo l’autobus, esco da sola e voglio essere trattata come tutti». La normalità però per Chrissie Hynde vuol dire anche non essere sempre gentile, quindi le è capitato di dire no ad una foto ad alcuni fan che per questo si sono offesi. Anziché guardarsi indietro, agli anni gloriosi dei Pretenders, è focalizzata sul futuro. «Il virus è stato un miracolo a livello ambientale. Certo, c’è stata tanta sofferenza, ma con il lockdown l’aria era pulita, gli animali ritrovavano i loro spazi, un contrasto pazzesco».



CHRISSIE HYNDE, IL COVID E LE FEMMINISTE…

Dichiarazioni destinate a far discutere quelle di Chrissie Hynde, la cui speranza comunque in merito al coronavirus è che ci spinga a riconsiderare le nostre priorità. «Abbiamo distrutto le nostre città con l’inquinamento. Dovremmo liberarci delle auto, usare le bici, smetterla con gli allevamenti intensivi e privilegiare l’agricoltura non aggressiva», spiega al Corriere della Sera. Vegetariana e attivista, la leader dei Pretenders applica questo approccio anche alla musica. «Vorrei che la pandemia portasse a concerti più piccoli e a tour di prossimità, senza tanti viaggi in aereo». Per la cantante non c’è bisogno di spostarsi troppo e lei non è mai stata fan di quelle band da stadio. «Dovremmo darci una calmata tutti quanti, inclusi i gruppi rock». Chitarrista, cantante e autrice, è una delle donne più apprezzate del rock. Ma non sono molte: «Come mai siamo in poche è il mistero della mia vita. Forse le ragazze preferiscono fare le modelle che le chitarriste?». Lei comunque assicura di non essere mai stata vittima di discriminazioni.



«Forse è perché non mi sono mai vestita da prostituta. La gente ti tratta in base a come ti vesti e so che le femministe non mi amano quando lo dico», afferma Chrissie Hynde nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera. Ma questo perché è convinta che la musica non abbia nulla a che fare col genere. Invece paragona il pop a un Big Mac: «Non è buono, ma tutti lo comprano, e da Mtv in poi si è venduta la musica a suon di cantanti che ammiccano sessualmente e video soft porno. Ma quella è solo pubblicità, non qualità».

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