E’ ufficiale lo sbarco di Christian Eriksen in casa Inter. Ovviamente si tratta di una formalità, visto che la stella della nazionale danese era sbarcata già ieri a Milano per le rituali visite mediche. Poco fa è comunque giunto il comunicato della società nerazzurra attraverso il Twitter ufficiale. Un’operazione decisamente ghiotta quella portata a termine dal duo Marotta, Ausilio, tenendo conto che l’Inter verserà nelle casse del Tottenham 20 milioni di euro, con l’aggiunta del 5% della stessa cifra legato al contributo di solidarietà. Se a qualcuno potrà sembra alta questa somma, tenendo conto che Eriksen era in scadenza con gli Spurs, bisogna pensare al reale valore dello stesso calciatore ex Ajax, valutato dai colleghi di Transfermarkt attorno agli 80/90 milioni di euro, fra i migliori in assoluto nel suo ruolo. Eriksen, invece, guadagnerà 8 milioni di euro netti all’anno per i prossimi cinque anni, una proposta che ha sbaragliato la concorrenza di altri top club, a cominciare dal Paris Saint Germain.



CHRISTIAN ERIKSEN ALL’INTER: INDOSSERA’ IL NUMERO 24

Eriksen indosserà il numero 24 (a Londra aveva il 23, ma il numero è sulle spalle di Barella), e potrebbe essere già convocato per la partita di Coppa Italia in programma domani a San Siro, la gara contro la Fiorentina. Intervistato dai microfoni di Inter Tv a caldo, ha spiegato: “Non vedevo l’ora di giocare, essere qui è bellissimo e sono felice di essere un nuovo calciatore dell’Inter. Sono molto emozionato e desidero farmi conoscere dai tifosi, ho già avuto modo di sentire il loro calore, è stata un’accoglienza fantastica. Mi sento benissimo. Le mie statistiche? Sinceramente non sono uno che tiene tantissimo ai numeri ma so che piacciono alla gente e testimoniano che ho fatto molto bene in Inghilterra. Ora è arrivato il momento di intraprendere una nuova sfida, sono molto felice di poter giocare in Serie A e con una grande società come l’Inter, che è un Club fantastico”. Infine un commento sul nuovo allenatore Antonio Conte: “Ho avuto modo di conoscerlo quando ero al Tottenham e abbiamo affrontato il suo Chelsea, è stata molto dura. L’opportunità di conoscerlo e di imparare come giocano le sue squadre mi entusiasma”.

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