Momenti di tensione nella puntata di ieri di Quarta Repubblica, il programma di Nicola Porro che ospitava Christian Raimo, scrittore nonché assessore alla Cultura del terzo Municipio di Roma. Con il dibattito incentrato sulla figura di Indro Montanelli, tra le vittime della furia iconoclasta di questi giorni, Raimo ha mostrato un cartello che definiva il giornalista “stupratore, pedofilo, assassino“. Un attacco, quello di Raimo, sostenitore della rimozione della statua di Indro Montanelli a Milano, successivamente arricchito anche a voce da altri epiteti: “Uno stupratore, un pedofilo, un assassino, un mentitore, un suprematista razzista e un antidemocratico fascista“. Questo sarebbe stato il fondatore de “Il Giornale” secondo Raimo, che ha argomentato la sua tesi basandosi sulla vicenda della ragazzina eritrea di 13 anni comprata dal capotribù per averla come “moglie” durante la campagna d’Africa dell’esercito italiano negli anni Trenta: “Non so se c’è una descrizione più adatta su cos’è uno stupro“, ha detto.



CHRISTIAN RAIMO INSULTA MONTANELLI: “STUPRATORE PEDOFILO ASSASSINO”

Mentre Nicola Porro assisteva incredulo alle dichiarazioni di Christian Raimo, l’assessore romano proseguiva nella sua invettiva aumentando il più possibile il tono della sua polemica. Ad un certo punto lo scrittore ha giudicato intollerabile l’opportunità di continuare a restare in collegamento con Quarta Repubblica e così ha deciso di abbandonare lo studio. Raimo ha dichiarato: “Voi fate una televisione impresentabile, se domani ai miei alunni racconto questa storia vengo squalificato“. Poi ha aggiunto: “In Italia c’è un lungo problema razziale certo, perché abbiamo un passato colonialista che non abbiamo mai affrontato e nella televisione italiana non ci sono persone nere. Per parlare dei diritti dei neri possono venirci dei neri, invece di parlarne con sei bianchi?“. A questo punto Nicola Porro non c’ha visto più: “Ma smettiamola, è questa una cosa razzista. Ha detto delle cose su Montanelli che mi hanno fatto orrore soltanto sentirle con quella violenza. Il concetto di complotto che ha in testa è malato“. La reazione di Raimo? Andarsene, non prima di aver lasciato sulla sua poltrona l’immancabile cartello con la scritta: “Fate una televisione impresentabile“.

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