Sui social – ed in particolare su TikTok – si sta diffondendo sempre di più un pericoloso trend che ‘sfida’ giovani ed adolescenti a provare quello che viene comunemente chiamato ‘chroming‘ con l’obiettivo (ovviamente) di sballarsi con una spesa del tutto esigua: l’altra faccia della medaglia è che sono già decine e decine i giovani finiti in ospedale con le più disparate complicazioni respiratorie e seppur non si abbiano dei reali dati sui decessi è certo che siano già almeno tre i minorenni morti nel corso degli ultimi anni proprio a causa – anche collateralmente – del chroming.



Partendo dal principio, è importante sottolineare che con il termine (quasi intraducibile in italiano) chroming si intende una nuova pseudo-droga basata sull’inalazione di una lunga lista di fumi tossici presenti in buona parte dei prodotti comunemente diffusi nelle abitazioni: il nome prende il via dalle vernici cromate usare per le auto – che lasciando un’evidente traccia sul volto del consumatore -, ma allo scopo vengono anche utilizzati pennarelli indelebili, varie tipologie di vernici, bombolette spray e smalti per le unghie con i quali vengono imbevuti panni e pannetti poi sniffati.



Di fatto il chroming non è del tutto una novità dato che se ne ha traccia già a cavallo tre gli anni ’80 e ’90 – in cui peraltro si registrò un vero e proprio picco di consumatori -, ma con il diffondersi delle droghe sintetiche a basso costo l’uso si era affievolito nel primi anni dei nuovo millennio; questo – almeno – fino a qualche anno fa quando la pratica è tornata in auge a gran voce soprattutto grazie ai social e alle progressive difficoltà nel reperire sostanze droganti a buon mercato.

Cos’è il chroming, dall’effetto sballante a quelli collaterali: tutto ciò che c’è da sapere

L’effetto del chroming – indipendentemente dal fumo che si inala – è quello di un marcato (ed altrettanto breve) stato euforico alla base di una fortissima dipendenza; ma è certamente più interessante sottolineare che a fronte di un – quasi scontato – abuso si parte da forti vertigini, per poi arrivare a danni cerebrali e neurologici permanenti ed in alcuni casi anche alla morte: ad oggi – dicevamo già prima – non abbiamo dati effettivi di ricoveri e decessi, ma si sa che dal 2019 al 2023 sono morti almeno tre ragazzini tra gli 11 e i 16 anni tra Inghilterra, States ed Australia.



Ad oggi abbiamo traccia anche di un singolo studio sul chroming condotto nel corso di quest’anno dall’American Academy of Pediatrics che ha analizzato centinaia di video presenti su TikTok stimando un’utenza di circa 25 milioni di visualizzatori: dai video è emerso che gli oggetti più usati sono i pennarelli, l’aria compressa in spray e gli smalti per le unghie che facilmente sfuggono dall’attenzione dei genitori alimentando la spirale di dipendenza (e morte) dei giovani.