La Germania sta cambiando e l’exploit di Alternative fur Deutschland lo dimostra per Tino Chrupalla, co-leader con Alice Weidel dal 2019 del partito tedesco di estrema destra. “C’è panico tra i partiti tradizionali, lo capisco”, dichiara alla Stampa, spiegando che la crescita è legata anche a ragioni economiche, a partire dall’inflazione. Ma ci sono anche centinaia di migliaia di tedeschi che scendono in piazza contro AfD per mettere in guardia dal “pericolo estremista”, che invece per Chrupalla non c’è. “Stiamo diventando un popolo polarizzato, tra destra e sinistra, buoni e cattivi”, ma bisogna capire che “il tempo dei partiti tradizionali è finito”.
Inoltre, evidenzia che la visione di AfD della politica è differente: “Rappresentiamo gli interessi dei cittadini. Ci dipingono come il diavolo sul muro, il fantasma che fa paura, e intanto raddoppiano i voti”. A proposito di temi caldi, Chrupalla affronta anche la questione Ucraina. “La gran parte del popolo non vuole più inviare armi, vuole che i politici si occupino di pace e diplomazia”. Dunque, Alternative fur Deutschland vuole “la fine di sanzioni smisurate contro la Russia, che nuocciono soprattutto all’economia tedesca”.
“MELONI CRITICATA PERCHE’ TROPPO MODERATA”
Altro tema caldo è la Dexit, il progetto per l’uscita della Germania dall’Ue. “Quella è l’extrema ratio”, anche perché per Chrupalla, “se l’Europa non è riformabile, si sopprimerà da sé”. Quindi, l’idea è di “riformare l’Ue, è tardi per la Dexit”, puntando sulla libera circolazione di merci e persone. “L’Europa si prende sempre più diritti. Vogliamo riportare le decisioni nelle nazioni”. Ci sono pilastri da cancellare per l’esponente di AfD: cita la strategia del vaccino, la distribuzione dei migranti e dei debiti. “Così la Ue non può più funzionare. Non vogliamo più pagare per le migliaia di burocrati che vi lavorano”.
A tal proposito, richiama l’alleanza con Matteo Salvini: “L’Europa delle patrie sovrane è ciò che vogliamo con Salvini e Le Pen, dove la burocrazia comune è smantellata, via i 100mila lavoratori di Parlamento e Commissione”. Riguardo il muro della premier Giorgia Meloni ad un’alleanza con AfD, Chrupalla conferma le differenze. “In molti campi, la vostra premier si è tirata indietro rispetto alle idee di base che professava, lo abbiamo notato con stupore”. Anche se c’è intesa sull’immigrazione illegale e il rimpatrio, non condivide i compromessi fatti. “Ci aspettavamo un comportamento più serio, è criticata all’interno del partito per la sua moderazione”.
“BASTA ARMI ALL’UCRAINA E SANZIONI ALLA RUSSIA”
Per quanto riguarda la Russia, Tino Chrupalla ritiene che, essendo un Paese europeo, non vada esclusa. “Dobbiamo rendere conto a Mosca che la sua sicurezza è stata minacciata” e che sono stati feriti i loro interessi. Il leader di Alternative fur Deutschland non teme un’altra invasione da parte di Putin, perché “non è nel suo interesse allargare i suoi confini”. Invece, riguardo l’Ucraina, “è un fatto che abbia provocato la Russia, dal 2014. Basta vedere come trattava i cittadini del Donbass”. C’è poi la questione migranti.
Per Chrupalla vanno mandati “via subito gli illegali, i violenti, i criminali”, mentre chi ha doppia cittadinanza dovrebbe scegliere. Chi paga per il sistema sociale può restare per AfD, invece, chi siede “nel nido sicuro del welfare tedesco e vive di sussidi” deve andare via. C’è poi anche una questione culturale: “Se arrivi dall’Africa o da Paesi islamici, è più difficile che ti integri”. Infine, sul cambiamento climatico, Chrupalla sostiene che “è marginale e dobbiamo adattarci” e che non si possa uscire dall’energia fossile, “se vogliamo sopravvivere economicamente”.