CHUCK WEPNER, CHI È IL PUGILE CHE HA ISPIRATO ROCKY BALBOA
Chuck Wepner è un nome che probabilmente dice poco o niente alla maggior parte dell’opinione pubblica, specie se giovani o non appassionati di boxe. Eppure, è proprio questo pugile statunitense nato a New York il 26 febbraio 1939 ad avere ispirato Sylvester Stallone per il leggendario personaggio di Rocky Balboa, come ricorda il film “The Bleeder – La storia del vero Rocky Balboa”, che ripercorre appunto la vita e la carriera di Chuck Wepner, all’anagrafe Charles Wepner, noto anche con due soprannomi che già lo descrivono molto bene, cioè the Bayonne Brawler (“l’azzuffatore di Bayonne”) e the Bayonne Bleeder (“il sanguinante di Bayonne”), in riferimento alla località del New Jersey dove è cresciuto e naturalmente al suo modo di combattere sul ring, sfruttando un fisico imponente.
Chuck Wepner nella sua carriera da professionista nei pesi massimi disputò un totale di 51 incontri, con un bilancio di 35 vittorie, due pareggi e 14 sconfitte. Pugile quindi di livello medio-alto, non ebbe però mai la gloria, anche perché era l’epoca di campioni leggendari quali Sonny Liston, George Foreman e naturalmente Muhammad Ali: Wepner ebbe l’occasione di affrontarli tutti, ne uscì sempre sconfitto con grande onore. Un dato curioso forse rende l’idea: al momento del ritiro nel 1978, la sua carriera terminò con il record di 329 punti di sutura sul viso, che poi fu superato da Vito Antuofermo.
CHUCK WEPNER E L’INCONTRO CON MUHAMMAD ALI
Il momento che però ha consegnato di fatto Chuck Wepner alla leggenda, sebbene con un nome diverso, fu il 24 marzo 1975 a Richfield, in Ohio, sede dell’incontro di pugilato organizzato dal celebre promoter Don King nel quale fu proprio Wepner a sfidare Muhammad Ali per il titolo di campione del Mondo dei pesi massimi. I pronostici erano tutti favorevoli al campione in carica, che infatti cominciò il match subito all’attacco, trovando però una coraggiosa e ostinata resistenza da parte di Wepner, che si rivelò un ottimo incassatore, tanto da arrivare fino alla quindicesima e ultima ripresa, quando Ali lo mise al tappeto.
Anche in quella circostanza Wepner riuscì a rialzarsi quando il conteggio era giunto a sette, però l’arbitro decise di interrompere l’incontro, decretando il KO tecnico per la vittoria di Muhammad Ali. Chuck Wepner arrivò a pochi secondi dall’obiettivo massimo possibile, che era la sconfitta ai punti: la sua resistenza ad oltranza fu però fonte di ispirazione per molti, fra cui il giovane Sylvester Stallone per la sceneggiatura del primo Rocky, con il match tra lo sconosciuto Rocky Balboa e il campione del mondo Apollo Creed. Così la storia divenne leggenda, e pazienza se in tutto il mondo conoscono il personaggio di Rocky Balboa mentre magari in pochi sanno chi lo ispirò…