Il programma di Canale 5, Mattino Cinque News, ha aperto parlando di allerta meteo e di previsioni impazzite per questo mese di maggio insolitamente freddo e particolarmente piovoso. Per approfondire l’argomento il talk del quinto canale si è collegato da Bagnacavallo, comune in provincia di Ravenna, paese già falcidiato dalla recente alluvione.



Mattino Cinque News ha quindi intervistato l’ingegnere Alberto Cervellati dell’agenzia regionale sicurezza territoriale che ha spiegato: “L’emergenza non è ancora finita, la corsa contro il tempo ci ha costretto a ricostruire l’argine non in maniera ottimale quindi abbiamo dovuto aggiungere dei presidi, dei teli che ci servono per aspettare una nuova piena che ci aspettiamo e che sarà significativa e imponente viste le previsioni per cui è prevista zona rossa da queste parti. Controlleremo tutta l’area e tutti gli argini che abbiamo riparato cercando di minimizzare ulteriori danni”. E ancora: “Questo non è un bacino – dice indicando una sorta di ‘lago’ che si è venuto a creare dopo l’alluvione – che esisteva prima ma è passato il Lamone dopo la rotta e noi l’abbiamo costretto a tornare sui suoi passi, è una parte di terreno che andrà ripristinata come era prima”.



ALLERTA ROSSA E MALTEMPO EMILIA ROMAGNA: “LE INONDAZIONI DEL 3 MAGGIO…”

E ancora: “Quelle torrette rosse sugli argini sono torri fari, vengono alzate per circa 20 metri e di notte illuminano a giorno le zone dove siamo più preoccupati che vi siano infiltrazioni di modo da intervenire celermente anche al buio. I teli di plastica hanno invece una funzione esatta che, avendo ricostruito l’argine troppo in fretta non ha avuto modo di poter sopportare il passaggio di un’altra piana, l’obiettivo è che con il passare del fiume l’acqua eroda il terreno che è stato messo lì dopo l’esondazione”.



L’ingegnere ha proseguito, parlando del maltempo atteso già nelle prossime ore in Emilia Romagna e non solo: “E’ un’operazione di tipo straordinario, solitamente non ci si aspetta la distruzione di un argine, noi cerchiamo di mantenere i fiumi nelle migliori condizioni possibili in previsioni di eventi come quello del 3 maggio che è stato però troppo oltre ogni aspettativa, non avremmo avuto modo in ogni caso di passare indenni”.