Gli anarchici di Alfredo Cospito hanno minacciato un grave attentato presso la città di Bologna. Ad annunciarlo sarebbe stata una telefonata anonima che è giunta nella mattinata di due giorni fa, martedì 31 gennaio 2023, presso la portineria dalla sede del Resto del Carlino: “Per i fatti relativi a Cospito – avrebbero spiegato – a Bologna ci sarà un grave attentato”. Stando a quanto sottolineato dalla testata emiliana, la telefonata sarebbe stata fatta da una persona con una “voce giovane e maschile, senza accenti, con una lieve cadenza bolognese”. Una telefonata che sarebbe rimbalzata da un numero interno, forse da un vecchio centralino, e presa alle ore 8:05 della durata di neanche un minuto. Subito dopo la chiamata la redazione ha avvisato la Digos di quanto accaduto.
Una situazione di allerta anche perchè Il Resto Del Carlino ha ricevuto una lettera contro il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il ministro della Difesa Guido Crosetto ma in generale contro la politica italiana, nei confronti dell’Ucraina: “In caso di persistenza, saremo costretti a prendere dei seri provvedimenti”, fanno sapere ancora gli anarchici di Cospito. Sulla vicenda si è espresso il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, che ha spiegato: “Non mi sono fatto alcuna idea sulle minacce – le parole riportate da TgCom24.it – ci affidiamo al lavoro delle forze dell’ordine e delle istituzioni”.
ATTENTATO A BOLOGNA, TELEFONATA ANARCHICI COSPITO: POLIZIA POSTALE ALZA LIVELLO DI ALLERTA
La polizia postale ha deciso di alzare il livello di attenzione per i contenuti sul web alla luce dei fatti delle ultime ore: “Svolgiamo un’attività quotidiana di monitoraggio della rete in collaborazione con i colleghi dell’Antiterrorismo: quando l’emergenza sale, di conseguenza cresce anche il nostro livello di attenzione”, le parole di Ivano Gabrielli, direttore del servizio di polizia postale e delle comunicazioni.
“La nostra attività da un lato è di supporto informativo per la gestione dell’ordine pubblico che passa anche attraverso il monitoraggio del web e dall’altro mira a capire l’andamento del fenomeno e quali ne siano le dinamiche, per poi riportare tutto ai gruppi di lavoro a livello centrale e sul territorio. È un’attività molto capillare e importante perché la rete fornisce strumenti che consentono di dialogare, in anonimato, in aree riservate e di difficile accesso”.