Israele può contare sull’aiuto della Cia per localizzare i leader di Hamas. L’agenzia di intelligence Usa, stando a quanto rivelato dal New York Times, avrebbe dato vita ad una task force per raccogliere informazioni sui rifugi dei principali leader del gruppo terroristico e quelli in cui si trovano gli ostaggi catturati nell’attacco del 7 ottobre, in cui sono morti oltre 1.200 israeliani. Le informazioni vengono poi condivise con Israele. Secondo le fonti citate dal giornale americano, la Cia non avrebbe però fornito alcun aiuto nell’individuazione del covo alla periferia di Beirut in cui il 2 gennaio socrso è stato ucciso uno dei leader di Hamas, Saleh al-Arouri, vittima di un attacco con droni che però non è stato mai rivendicato da Israele. La scelta della Cia ha uno scopo preciso, quello di spingere Israele a cambiare strategia nella guerra in Medio Oriente.
Visto che gli attacchi ad ampio raggio causano molte perdite tra i civili, compresi bambini, gli Stati Uniti spingono per operazioni chirurgiche, con l’obiettivo di colpire i leader. Per l’intelligence americana, però, i livelli medi e bassi di Hamas sono facilmente rimpiazzabili, mentre è più complesso sostituire i rappresentanti della leadership. Per questo finiscono loro nel mirino. Non bisogna dimenticare poi che gli attacchi ad ampio raggio hanno come effetto collaterale anche quello di portare maggior consenso all’organizzazione terroristica. Secondo Israele, il gruppo terroristico Hamas conta tra 20mila e 25mila militanti. Ne sarebbero stati uccisi 8.500 circa, oltre i mille morti durante l’attacco del 7 ottobre.
CIA HA AIUTATO ISRAELE A SCOPRIRE NASCONDIGLIO DI SINWAR?
Israele sarebbe a conoscenza del luogo in cui si sta nascondendo Yahya Sinwar, il comandante in capo a Gaza, ma non potrebbe colpirlo in quanto si è circondato di ostaggi. Queste rivelazioni potrebbero essere legate proprio alla discesa in campo della Cia. Stando alle fonti citate dal New York Times, sapere l’esatta posizione di Sinwar o Mohammed Deif, che è un altro importante capo militare di Hamas, non vuol dire poter intervenire subito. Comunque, non sembra che Israele voglia modificare le operazioni militari nella Striscia di Gaza.
Stando a quanto riportato dal Wall Street Journal, il governo avrebbe avvisato l’Egitto di nuovi pesanti interventi nell’area meridionale, garantendo che non ci saranno danni accidentali. Israele vuole prendere il controllo del valico di Rafah e posizionare le sue truppe nel Corridoio Filadefi, sotto cui i palestinesi hanno costruito tunnel di contrabbando, più volte distrutti dalle forze militari egiziane a cui era stato affidato il controllo dell’area. Il premier Benjamin Netanyahu ha spiegato in conferenza stampa che in realtà «nessuna decisione è stata presa» sul corridoio, in quanto «ci sono diverse opzioni». D’altra parte, ha chiarito che «nessuno ci fermerà».