La Cia ha usato il Covid e la Cina contro Donald Trump. A scriverlo sul Wall Street Journal nei giorni scorsi è stato John Ratcliffe, direttore dell’intelligence nazionale degli Usa dal maggio 2020 al gennaio 2021, il quale ha spiegato la questione in una intervista a La Verità. “Ci sono due ragioni: alcune politiche e altre economiche”, ha premesso.



“Sul piano economico, ci sono forti interessi negli Usa nel proteggere la Cina. Alcuni temono che, se Pechino è percepita negativamente, ciò possa avere impatti sulle opportunità e gli investimenti delle aziende americane nel Paese”. È per questo motivo che gli Usa non avrebbero accusato la Cina per quel che concerne le origini della pandemia. “Ci sono poi interessi politici a proteggere la Cina da parte di qualcuno nel governo americano. Generalmente la percezione era che l’ex presidente Donald Trump fosse molto duro con la Cina. Di conseguenza, la leadership cinese preferiva l’elezione di Joe Biden”.



“Cia ha usato Covid e Cina contro Trump”: l’accusa di John Ratcliffe, l’ex direttore dell’intelligence Usa

L’elezione di Joe Biden, insomma, sarebbe stata pilotata dall’alto e addirittura dall’estero. Non usa mezzi termini John Ratcliffe per spiegare cosa accadde all’epoca del cambio di presidenza. “C’erano interessi nella burocrazia americana e anche alcuni analisti della Cia desideravano che Donald Trump non fosse rieletto: hanno quindi lasciato che questo interesse politico influenzasse le loro analisi d’intelligence. Non si tratta solo di una mia opinione”, ha precisato. 



E l’ex direttore dell’intelligence nazionale degli Usa, che era stato scelto proprio dal tycoon per quel ruolo, spiega: “L’ombudsman della comunità d’intelligence statunitense ha intervistato analisti che hanno ammesso che questi fattori hanno svolto un ruolo nelle loro analisi. Hanno ammesso che non volevano che informazioni d’intelligence contro la Cina fossero usate per aiutare Donald Trump o per danneggiare le prospettive di elezione di Joe Biden”.