Nella guerra in Ucraina scatenata dalla Russia ha un ruolo tutt’altro che trascurabile la Cia. L’intelligence americana, ad esempio, ha svolto un ruolo chiave proprio nell’avvisare Kiev dell’invasione. Inoltre, il capo della Cia, William Burns, ha avvertito Volodymyr Zelensky dei molteplici piani del Cremlino di ucciderlo. Stando a quanto riportato dal Washington Post, la settimana prima dell’invasione era a Kiev per una missione segreta. Non sempre sono buone notizie quelle che fornisce, ma di sicuro informazioni segrete. Dunque, avrebbe avvertito personalmente Zelensky che le forze speciali russe stavano progettando di ucciderlo.



Era stato il presidente degli Stati Uniti Joe Biden aveva ordinato a Burns di informare dettagliatamente l’Ucraina sul “complotto”. Il retroscena è svelato nel libro “The Fight of His Life: Inside Joe Biden’s White House“, in cui il noto autore e documentarista Chris Whipple ripercorre i primi due anni di presidenza di Biden. La reazione del presidente ucraino sarebbe stata «sorpresa e sobria». Comunque, pare che le informazioni fossero così dettagliate da aiutare le guardie di sicurezza di Zelensky a sventare due tentativi di omicidio.



L’INCONTRO A MOSCA E LA REAZIONE DI PATRUSHEV

La Cia avrebbe anche messo al corrente Volodymyr Zelensky dei piani più ampi di Vladimir Putin per attaccare l’Ucraina. Come il piano di “decapitazione”, infatti nel giro di due o tre giorni doveva finire tutto. L’aeroporto Antonov doveva essere l’obiettivo più importante. Il sito nel sobborgo di Hostomel doveva servire come “testa di ponte” da cui i russi progettavano di prendere Kiev con un colpo di Stato. Ma l’attacco russo è fallito in parte perché gli ucraini erano stati avvertiti. Ma non è più un mistero il ruolo centrale dell’intelligence Usa per l’Ucraina. Infatti, pare fosse a conoscenza dei piani di invasione già mesi prima del 24 febbraio grazie a immagini satellitari, messaggi e conversazioni intercettate, oltre che fonti umane. Il capo della Cia avrebbe affrontato l’élite russa durante una visita a Mosca nell’autunno 2021, dopo aver scoperto i piani di invasione. Nikolai Patrushev, segretario del Consiglio di sicurezza ed ex capo dell’Fsb, uno dei più stretti confidenti di Putin avrebbe reagito con stupore, quindi l’ipotesi degli americani è che non fosse a conoscenza dei piani del presidente russo. Ma non ci sono riscontri in merito.



“GUERRA IN UCRAINA È MISSIONE STORICA PER PUTIN”

William Burns, che conosce bene la Russia per i suoi trascorsi a Mosca, in quanto ha diretto l’ambasciata statunitense dal 2005 al 2008, nutre seri dubbi sulla seria volontà del Cremlino di negoziare la pace con l’Ucraina. Infatti, secondo le sue precedenti analisi per la Cia, l’invasione è una missione storica per Vladimir Putin, convinto che il suo destino sia quello di ripristinare l’antico status di grande potenza della Russia e che la “chiave” per riuscirsi sia riappropriarsi delle vecchie zone di influenza, a partire dall’Ucraina, che è considerata la più importante. Comunque, le informazioni che Burns ha trasmesso durante la sua recente visita a Kiev sono segrete. Per il Washington Post l’incontro con Zelensky ha riguardato anche gli aiuti militari, visto che gli Stati Uniti sono il principale sostenitore militare, ma i repubblicani, che invece sono scettici, hanno la maggioranza alla Camera dei Rappresentanti. Burns avrebbe assicurato al presidente ucraino che il «continuo sostegno» degli Stati Uniti, d’altra parte avrebbe ammesso che un giorno potrebbe essere «più difficile» da mantenere.