Diciassette Gran premi vinti su venti nella MotoGp 2023, oltre al titolo costruttori vinto per la quarta volta consecutiva e la conferma con Francesco Bagnaia. Paolo Ciabatti, direttore sportivo di Ducati Corse, è già pronto per programmare la stagione 2024. Ad Avvenire, racconta: “È stata la nostra stagione più ricca di sempre. Ma è nello spirito del nostro reparto corse, in quello di un’azienda come Ducati ed è insito nei nostri ingegneri: spremersi le meningi per trovare qualcosa che possa darci un ulteriore miglioramento. Ci stiamo già pensando, ci pensiamo sempre. Difficile, però, migliorare la Gp23”. È stata, infatti, un’annata memorabile: “Abbiamo tutti i piloti sul podio della classifica generale, Bagnaia, Martin e Bezzecchi, sono uomini Ducati: era dal 2003 che non accadeva una tripletta così: era il 5 cilindri Honda con Rossi, Gibernau e Biaggi” ricorda ancora.



La conferma del titolo di Bagnaia è una soddisfazione importante: “In era MotoGp solo Rossi e Márquez sono stati capaci di vincere due titoli consecutivi. Loro e Bagnaia. Pecco oggi è il migliore: ciò che ha fatto nella seconda parte del 2021, nel 2022 e in questo 2023 lo conferma chiaramente: sempre in lotta per il podio, molto spesso vincente, con numeri inavvicinabili a livello di giri in testa”. Una stagione importantissima per Pecco, che ha dovuto fare i conti anche con un incidente che ha rischiato di togliergli la vita: “Quando un pilota cade con quella dinamica ci sono sempre conseguenze, per fortuna non sono state gravi. Ma a quel punto della stagione aveva circa 60 punti in più di Martin, stava allungando e il weekend successivo si sarebbe poi corso a Misano, dove in condizioni normali è quasi imbattibile. Arrivò con le stampelle e fece due splendidi terzi posti. Senza nulla togliere a Martin, che ha picchiato duro ed è stato molto bravo, la rimonta di Jorge è iniziata allora”.



Ciabatti: “Bagnaia e Martin nelle migliori condizioni”

Paolo Ciabatti, direttore sportivo di Ducati Corse, risponde così a chi parla di favoritismi all’interno del team: “Classica cultura del sospetto della società attuale, ma abbiamo la coscienza a posto e i piloti lo sanno. Bagnaia e Martin hanno moto identiche, affidate a uomini di Ducati corse, entrambi hanno un contratto direttamente con Ducati. Li mettiamo sempre nelle migliori condizioni con la condivisione dati anche degli altri piloti Ducati del Team Gresini e VR46, per potersela giocare ad armi pari”. A detta del ds “la condivisione aiuta, sono numeri impressionanti. L’anno prossimo sotto contratto direttamente con Ducati, in Pramac, avremo anche Franco Morbidelli. E Marc Márquez sarà al Team Gresini” aggiunge ad Avvenire.



Parlando della percezione di Bagnaia nell’opinione pubblica e di una sua possibile sottovalutazione, spiega: “Non certo nell’ambiente, ma nell’immaginario collettivo in qualche modo sì: noto che si tende a sottovalutare ciò che ha ottenuto. Mi sfuggono i motivi: magari il suo carattere riservato lo mette in ombra, ma basta analizzare le sue prestazioni: i numeri parlano e le chiacchiere stanno a zero. Sia Bagnaia che Bautista l’anno scorso, dopo il titolo, hanno scelto di correre con l’1 a dispetto della scaramanzia, cosa che tanti non avevano fatto in passato pensando che portasse sfortuna e non avrebbero rivinto. Loro hanno sfatato il tabù. E vedere ancora il numero 1 sulla Ducati mi dà un gusto particolare”.