Luigi Ciavardini non conosce solo Chiara Colosimo e altri politici di destra, ma anche di sinistra. Lo precisa lo stesso ex terrorista “nero”, che sta infiammando il dibattito politico per una foto con la deputata di Fratelli d’Italia, neo eletta presidente della Commissione Antimafia. «Conosco Chiara Colosimo prima di tutto per il ruolo istituzionale che ricopre: come molti altri politici non soltanto di destra, ha partecipato a iniziative della mia associazione a favore dei detenuti», dichiara a Libero l’ex Nar, condannato in via definitiva per due omicidi e per la strage di Bologna. L’ex militare di Terza Posizione, che ha scontato la sua pena, afferma di non aver mai fatto foto con politici a livello personale per non condizionare il loro lavoro, visto che il suo obiettivo resta quello di occuparsi del reinserimento dei detenuti.



Ad esempio, Gruppo Idee ha collaborato con la Regione Lazio durante la gestione di Zingaretti del Pd. «Noi ci siamo sempre confrontati con tutti, Pd compreso. E non credo sia una colpa questa né per loro né per noi. Lo riconosco come atto meritevole, se poi loro oggi lo vogliono rinnegare è perché devono attaccare il governo di destra», spiega Luigi Ciavardini. Sulla nomina del vicegarante regionale dei detenuti, ricorda che Fdi «per evitare polemiche strumentali, è uscito dall’aula. Quindi se la Colosimo fosse stata amica mia…». Ciavardini rivendica anche il lavoro svolto durante la pandemia, quando sono stati portati pacchi «per un’associazione collegata alla Protezione civile e il servizio è stato valorizzato anche al tg mentre un giornalista “ostile” ha scritto che io facevo questa cosa per pulire la mia immagine da terrorista. Il risultato è che ho avuto il Covid con casco e terapia intensiva, i vaccini non c’erano ancora, quindi poca immagine ma molta partecipazione».



CIAVARDINI SMENTISCE ‘RETE’: “UN’ESAGERAZIONE…”

Luigi Ciavardini precisa a Libero che la sua associazione non ha ricevuto finanziamenti dalla Regione Lazio, se non per piccoli progetti, perché dal 2009 sono sostanzialmente di privati. Eppure, si parla di una “rete” di cui farebbero parte, oltre a Chiara Colosimo, anche la moglie Germana De Angelis, sorella di Marcello, ex parlamentare Pdl ora responsabile della comunicazione del governatore del Lazio, Rocca. «Io credo che ci sia un’esagerazione dovuta al fatto che adesso c’è un governo di destra. Non voglio fare politica ma è evidente che sia in atto un combattimento contro il governo». In questo caso, è ancor più intenso, «perché dire che una persona come Marcello De Angelis è un ex fascista e quindi non potrebbe avere un ruolo perché è mio cognato è sciocco. Che la Colosimo non possa fare la presidente dell’Antimafia perché ha dei legami con noi quando è una persona che ha 37 anni e io purtroppo ne ho 60, è assurdo anche a livello generazionale, non esiste collegamento». Ciavardini nega di essere vicino a Fratelli d’Italia e a qualsiasi altro partito politico. «Non posso votare e comunque non mi iscrivo tra gli influencer di Fdi».



“REVISIONE PROCESSO? SE PARLASSI, SAREI SFACCIATO”

Nell’intervista parla anche di mafia capitale, visto che è stato tirato in ballo anche lui: «Hanno tentato di coinvolgermi, sono stato seguito, controllato, intercettato per arrivare ad altri. Non sono neanche stato interrogato e infatti poi il pm ha chiesto la mia archiviazione». Di sicuro la sua vita è cambiata dopo il carcere, ha anche cercato il dialogo con i familiari delle vittime della strage di Bologna: «Ci siamo confrontati in due occasioni, poi, è chiaro, c’è sempre qualcuno che cerca di creare ostacoli e dire che mi devo scusare. Ma di cosa devo scusarmi? Io sono stato condannato per qualcosa che non ho commesso. Poi se devo dare una mano a una persona che ha perso un familiare sono il primo a farlo, ma a livello umano». Infine, sulla possibilità di una revisione del processo: «È ovvio che questo è uno dei motivi per cui è nata tutta questa polemica (su Colosimo, ndr). E se io, parte in causa, parlassi ora sarei sfacciato. Ma noi siamo sicuri di essere innocenti». Infine, rivela di apprezzare Luciano Violante della sinistra: «In passato è stato ostile con noi. Ma l’ho sentito in televisione e sulla Colosimo ha detto: il governo è il governo, ha fatto una scelta e ora l’Antimafia lavori».