Italiani sempre più attenti alla forma fisica, anche al supermercato. In un contesto in cui le quantità di cibo acquistate sono ridotte a fronte dell’aumento degli euro spesi, l’Istat ha registrato una crescita del 9.8% dei prezzi degli alimentari nel 2023, equivalenti a 9 miliardi di spesa in più, come spiega Coldiretti. Sono aumentate le vendite di alimenti che presentano caratteristiche come tante proteine e poco zucchero: come spiega Il Sole 24 Ore, sono questi gli alimenti che hanno fatto registrare la miglior dinamica di mercato, secondo l’Osservatorio Immagino. La 14esima edizione semestrale ha misurato le vendite nella grande distribuzione di oltre 136mila prodotti, suddivisi in undici panieri tematici.



I panieri sono stati stabiliti partendo dalle indicazioni sulle etichette: dal “free from” (assenza di determinati elementi nutrizionali) al rich-in (cibi ricchi naturalmente o arricchiti). E poi ancora dal richiamo all’italianità degli ingredienti, dalle intolleranze e dai metodi di lavorazione. Il focus è stato sulla sostenibilità reclamizzata sulle confezioni, in collaborazione con l’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Tra i “claim” monitorati, spicca la performance muscolare. Secondo L’Osservatorio Immagino, era presente sui pack di 3.212 prodotti, che in dodici mesi hanno visto i propri volumi di vendita aumentare del 4.5%. Il valore della crescita ha sfiorato il 20%, portando il giro d’affari a 1.7 miliardi di euro.



Cibi proteici e senza zuccheri: boom di dessert freschi e alimenti per sportivi

La domanda di cibi proteici e senza zuccheri è cresciuta dell’8.4% ma anche l’offerta, aumentata dell’11% in un anno. I produttori hanno ampliato l’assortimento e si sono spinti oltre, arrivando persino ad offrire prodotti “high proteine”. A trainare questa crescita sono stati soprattutto i dessert freschi, il latte fresco, gli alimenti per sportivi e i formaggi stagionati, spiega Il Sole 24 Ore. Non solo proteine: crescono anche le vendite dei prodotti che evidenziano il basso apporto o la totale assenza di zuccheri. Sono aumentate dell’8.3% le vendite in volume dei prodotti con le etichette con “pochi zuccheri”.



A livello di valore, la crescita è stata del 24% e il giro d’affari ha superato gli 1.3 miliardi di euro. L’offerta ha giocato un ruolo importante: si è infatti ampliata del 9%, cogliendo i risultati migliori nei dessert freschi, bevande a base frutta, biscotti e yogurt da bere. Si registra infine una frenata dei claim sull’italianità: le vendite sono cresciute del 10.8% del fatturato a fronte però di un calo dei volumi del 4.2%. Si tratta, secondo l’Osservatorio, “del fenomeno più importante e pervasivo nel mondo del largo consumo confezionato”.