Rischia di essere una corsa contro il tempo: già a inizio 2023 potrebbero essere, infatti, introdotte a livello Ue le prime richieste di autorizzazione all’immissione in commercio che coinvolgono Efsa e Commissione Ue, dopo il primo semaforo verde concesso dalla Fda Usa. Parte da qui la decisione di Coldiretti di dare il via a una mobilitazione nazionale per promuovere una legge che vieti la produzione, l’uso e la commercializzazione del cibo sintetico in Italia. La buona notizia è che l’iniziativa ha già raccolto oltre 200mila firme, destinate a essere presentate con urgenza al ministro all’Agricoltura e alla Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida.
Un successo che – osserva Coldiretti – conferma la forte opposizione degli italiani ai cibi artificiali evidenziata dal Censis, secondo cui l’84% degli italiani si dichiara contrario all’idea di cibi prodotti in laboratorio da sostituire a quelli coltivati in agricoltura. Un no al cibo sintetico trasversale peraltro a tutti gli strati della popolazione – è preponderante per classi di età, titolo di studio, genere, area territoriale di residenza, livello di reddito -, come dimostrano anche le firme raccolte nell’ambito dell’iniziativa: insieme al Premier Giorgia Meloni e al ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare hanno infatti firmato la petizione Ministri e Sottosegretari, Parlamentari nazionali ed europei, Sindaci, personalità della cultura dello sport e dello spettacolo, rappresentanti istituzionali di Regioni e Province, imprenditori e numerosi Vescovi.
Obiettivo dichiarato della azione di Coldiretti è “fermare una pericolosa deriva che mette a rischio il futuro della cultura alimentare nazionale, delle campagne e dei pascoli e dell’intera filiera del cibo Made in Italy”. La mobilitazione punta insomma a dire no a quel cibo sintetico che potrebbe presto inondare il mercato europeo sulla spinta delle multinazionali e dei colossi dell’hi tech che stanno mettendo in campo forti investimenti per sostenere la svolta, avverte sempre Coldiretti che punta il dito su nomi di grande rilievo: si passa da Bill Gates (fondatore di Microsoft) ad Eric Schmidt (cofondatore di Google), da Peter Thiel (co-fondatore di PayPal) a Marc Andreessen (fondatore di Netscape), da Jerry Yang (co-fondatore di Yahoo!) a Vinod Khosla (Sun Microsystems).
L’esempio più lampante – aggiunge ancora Coldiretti – è quello della carne artificiale per la quale solo nel 2021 sono stati raccolti 1,4 miliardi di dollari, con una crescita del 23mila% rispetto al 2016. Un prodotto attorno al quale – sostiene l’associazione – si sono costruite notizie non fondate: la verità che non viene pubblicizzata – chiarisce Coldiretti – è che non si tratta di carne, ma di un prodotto sintetico e ingegnerizzato, che non salva l’ambiente perché consuma più acqua ed energia di molti allevamenti tradizionali, non aiuta la salute perché non c’è garanzia che i prodotti chimici usati siano sicuri per il consumo alimentare, non è accessibile a tutti poiché è nelle mani delle grandi multinazionali.
“Le bugie sul cibo in provetta – afferma il Presidente di Coldiretti Ettore Prandini – confermano che c’è una precisa strategia delle multinazionali che con abili operazioni di marketing puntano a modificare stili alimentari naturali fondati sulla qualità e la tradizione. Noi siamo pronti a dare battaglia poiché quello del cibo Frankenstein è un futuro da cui non ci faremo mangiare”.
La petizione può essere sottoscritta negli uffici dell’associazione, nei mercati contadini di Campagna Amica e in tutti gli eventi promossi a livello nazionale e locale.
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