Un interessante studio realizzato negli Stati Uniti associa il consumo di cibo spazzature alla solitudine. In poche parole, coloro che sono soli, o si sentono soli, mangerebbero di più junk food, con tutti i rischi che ne conseguono. E’ questo quanto scrive Cook del Corriere della Sera citando una ricerca effettuata dalla UCLA, l’Università della California di Los Angeles (UCLA) che ha appunto scoperto come la solitudine sia fortemente legata al desiderio e al consumo di cibo spazzatura.



Lo studio è stato realizzato su un campione di 93 donne, e lo stesso ha appurato che quando si sentivano sole, si attivava una maggiore attività cerebrale associata al desiderio di cibo, soprattutto quando venivano mostrate delle immagini di alimenti dall’alto contenuto di zucchero o di calorie, appunto il cibo spazzatura.



CIBO SPAZZATURA CONSUMATO DI PIÙ DALLE DONNE SOLE: “IL NOSTRO CERVELLO…”

Il gruppo di donne sole ha quindi registrato dei comportamenti alimentari giudicati malsani e a riguardo la neuroscienziata Rachel Taylor, parlando con i microfoni del tabloid Telegraph, ha spiegato: “Quando sperimentiamo isolamento sociale o stress emotivo, il sistema di ricompensa del cervello cerca piacere e conforto. La solitudine è legata al mangiare emotivo, dove il cibo serve come forma di auto-consolazione”.

Nel corso dello studio è emerso che mentre le donne testate visualizzavano immagini di cibo molto zuccherati o molto calorici, anche le aree del cervello preposte all’autocontrollo diminuivano in attività, di conseguenza si veniva a creare un’azione cognitiva decisamente importante e per certi versi clamorosa, quasi “animalesca” e istintiva. Emerge che le donne che vivono da sole o che sono emarginate dal punto di vista sociale, quindi che hanno poche amicizie e frequentano poche persone, hanno una maggiore probabilità di una dieta di qualità inferiore ma anche maggior appetito, un’alimentazione incontrollato e infine maggior rischio di problemi sociali come ansia e depressione.



CIBO SPAZZATURA CONSUMATO DI PIÙ DALLE DONNE SOLE: IL COMMENTO DI ARPANA GUPTA

“Non è stata condotta alcuna ricerca su come il cervello elabora la solitudine e su come questa sia correlata all’obesità e agli esiti sulla salute”, ha spiegato Arpana Gupta, ricercatrice e co-direttrice del Goodman-Luskin Microbiome Center dell’UCLA e autrice senior dello studio, aggiungendo di aver avviato questo studio in quanto curiosa di sapere come i tempi moderni, soprattutto dopo lo scoppio della pandemia di covid, stiano influenzando la salute mentale, ma anche la solitudine e i comportamenti alimentari.

“Questi risultati – ha aggiunto Gupta – sono interessanti perché forniscono prove di ciò che sappiamo intuitivamente. Quando le persone sono sole o sole, ciò ha un impatto maggiore suquello che provano; sottovalutano ciò che mangiano, il loro desiderio di mangiare e le loro voglie, soprattutto per cibi malsani”. Xiaobei Zhang, ricercatore e autore principale della ricerca ha aggiunto: “Se hai più voglie, mangi di più e potresti avere più ansia o depressione, il che potrebbe portarti a mangiare di più”. Lo studio è stato condotto solo sulle donne: aspettiamo i risultati legati agli uomini.