Dopo il momento di commozione per Scirea, Ciccio Graziani ha parlato a “Vieni da me” anche della sua famiglia. Ha raccontato di suo padre, con cui lavorava la terra prima di giocare a pallone. Ma ha parlato anche di sua moglie Susanna Governini, che ha conosciuto quando aveva 15 anni e lui 19: «Quando ci siamo sposati ne aveva 17 anni, quindi ha dovuto firmare il padre non essendo maggiorenne. All’epoca era la normalità sposarsi presto, si cercava stabilità, un punto di riferimento. Noi calciatori pensavamo che sposarsi presto poteva essere un vantaggio, e per me lo è stato». E sono uniti da allora. «Pensa che siamo sposati da 46 anni e abbiamo due figli meravigliosi. Avere da subito questa situazione di comfort mi ha fatto bene anche professionalmente». Ciccio Graziani ha spiegato di avere un bel rapporto con i suoi due figli, Valentina e Gabriele, da cui ha avuto due nipoti. «Con mia figlia mai avuto un problema o un pensiero. Ora è mamma di un bambino straordinariamente bello e bravo. Si è dedicata tantissimo, era di una morbosità incredibile all’inizio. Sofia? È un’orchidea meravigliosa. Ho due nipoti che sono bravi nella semplicità». (agg. di Silvana Palazzo)
CICCIO GRAZIANI E L’INFORTUNIO AI MONDIALI DELL’82
Ciccio Graziani a “Vieni da me” si racconta partendo dalla finale di Coppa del Mondo del 1982 che ha disputato per otto minuti. «Cadendo male, mi infortunai. Qualcuno fu contento, visto che con me in campo forse non avremmo vinto. Chi lo dice? Altobelli! (ride, ndr)». L’ex calciatore con la sua proverbiale ironia ha commentato un ricordo agrodolce. «Non vidi neppure il primo tempo perché ero nello spogliatoio col ghiaccio. Sentì un boato, mi dissero che Cabrini aveva sbagliato il rigore. Poi alla fine siamo riusciti a vincere». Ciccio Graziani ha rivelato anche un retroscena sul suo infortunio: «Volevamo farmi una puntura di antidolorifico, ma dissi di non provarci, serviva gente al massimo. E poi Altobelli fece molto bene. Non potevamo rischiare in una finale di Coppa del Mondo». Infine, sul ct Bearzot: «Eccezionale, era un punto di riferimento. Era un mentore oltre che allenatore, ci dava sicurezza ed entusiasmo. Una persona meravigliosa, speciale. Grandi meriti di quella vittoria furono suoi». (agg. di Silvana Palazzo)
CICCIO GRAZIANI OGGI SI RACCONTA A VIENI DA ME
Ciccio Graziani a “Vieni da me” per raccontarsi tramite la “cassettiera” di Caterina Balivo. Dopo Paolo Rossi, la conduttrice intervista dunque un altro campione del mondo con la nazionale italiana nel 1982. Noto per la fama di goleador con le sue squadre e con la Nazionale, è diventato un personaggio televisivo molto amato, soprattutto grazie alle sue esperienze da opinionista nelle trasmissioni sportive, come nel famoso reality “Campioni” durante il quale diventò una vera e propria icona. Sposato con la moglie Susanna Governini, ha avuto due figli con lei: Valentina e Gabriele. Quest’ultimo ha seguito le orme del padre nel mondo del calcio arrivando a giocare fino in Serie B col Mantova. I ricordi più belli della sua carriera calcistica sono legati al Torino, ma anche alla vittoria del Mondiale di Spagna 1982. La delusione più cocente invece resta la sconfitta in finale di Coppa Campioni quando vestiva invece la maglia della Roma: fu il Liverpool a vincere il torneo.
CICCIO GRAZIANI, DAL NAPOLI A ROMA-JUVENTUS
Nelle ultime ore invece Ciccio Graziani ha commentato il momento in casa Napoli. «Mi sembra la stagione del capolinea per il Napoli. C’è il rischio che non si qualifichino nemmeno per l’Europa League e De Laurentiis non farà grossi investimenti senza la Champions». Ne ha parlato ai microfoni di TMW, spiegando che secondo lui potrebbe esserci una rivoluzione. Anche a livello di cessioni. «Mertens, Callejon, Allan andranno via, dovranno rifare tutto. Io sarei un po’ preoccupato». Ma Ciccio Graziani ha parlato anche di Roma-Juventus, presentando il prossimo big match. «La Roma gioca a volte a ritmi troppo lenti, è prevedibile. Davanti è una buona squadra. I bianconeri hanno i singoli, una forza che altri non hanno anche dalla panchina. Ma non vedo ancora miglioramenti sul piano del gioco». Dunque per Ciccio Graziani la mano di Maurizio Sarri ancora non si vede: «Le vittorie sono state tutte sofferte. Con quelle bocche di fuoco avrebbe dovuto avere 4-5 punti in più dell’Inter».