Elena Anna Staller, detta Ilona ma per tutti Cicciolina, compirà il prossimo mese di novembre 70 anni. Una vita sempre vissuta al massimo quella dell’ex pornostar ungherese naturalizzata italiana, a cominciare dal ruolo di spia quando era solo una ragazzina: “A Budapest facevo la cameriera all’Intercontinental, hotel sul Danubio – racconta oggi in occasione di un’intervista con Quotidiano.net – uomini d’affari stranieri, ministri. Personaggi osservati dai servizi segreti. Sono diventata una spia: nome in codice Coccinella. Quando la situazione è diventata pericolosa sono scappata”.



Ed è scappata con un italiano: “Divertente, simpatico, 25 anni più di me: io l’ho sposato e lui mi ha portata a Milano. Lì ho scoperto che non aveva un soldo”. Cicciolina racconta come gli uomini siano attratti più dalla pornostar più che dalla stessa Ilona: “Cercano in me la pornostar – spiega – per una notte da raccontare. Altri non si avvicinano per paura: credono che abbia chissà quali esigenze a letto. Ho sofferto per amore e sessualmente sono appagata. Single”.



CICCIOLINA: “ALLO SPECCHIO MI PIACCIO, ADORO DORMIRE NUDA”

E nonostante il 70 si sta avvicinando sempre più, Cicciolina si piace ancora molto: “Sono un’artista positiva e creativa. Allo specchio mi piaccio. E adoro dormire nuda, che cosa credeva?”. Tanti i capitoli nella vita di Ilona Staller, a cominciare dalla politica, lei che è stata fortemente voluta da Marco Pannella, storico leader dei Radicali: “Sono finita in cella a Bruxelles e sarei ancora lì se Marco Pannella non mi avesse tirata fuori. Raccoglievo firme per i radicali, volevo entrare in lista. Mi ha accarezzato i capelli. Metà del partito era contro, Giovanni Negri in testa. Ha vinto Pannella e abbiamo fatto campagna elettorale assieme. Una sera, a Teleroma 56, entrò nel camerino e disse: mettimi la cipria sennò prendi più voti di me”. E fu un successo: “Ventimila voti, seconda dietro di lui. Meglio di Rutelli e della Bonino. Sono diventata deputato nell’87 non per un voto di protesta ma perché la gente mi amava. Mi sono battuta per le cavie e l’educazione sessuale a scuola, la droga depenalizzata, l’eros dei detenuti e i bordelli. Adesso difendo i macachi, oggetto di sperimentazione crudele nelle università con il placet del ministero della Salute”. Le donne sono però sempre state divise nei suoi confronti: “Erano spaccate, così come le femministe. Le donne devono farsi sentire: sessismo, violenza, disuguaglianze sul lavoro. Siamo tornati indietro”. Infine, su Moana Paozzi: “Un’amica vera. Sapevo che stava male, ma la morte è stata uno choc. L’hard per lei non era lavoro, era esprimere la sua personalità”.

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