Massimo Ciccozzi, direttore dell’Unità di Statistica medica ed epidemiologia molecolare del Campus Bio-medico di Roma, è stato ospite di Tg2 Post per parlare delle ultime vicissitudini legate alla pandemia di Covid-19 in Italia e ha ribadito che secondo lui la durata del Green Pass va accorciata “sennò abbiamo un gap eccessivo”.
Il riferimento, in tal senso, è alla validità della certificazione e alla reale protezione. “Il vaccino ha un decadimento anticorporale importante a partire dal quarto mese, ma sussiste la memoria immunologica e dobbiamo fidarci di più. Le persone che hanno completato il ciclo vaccinale sono sicuramente immunizzate, ma se girano felici e contenti devono indossare la mascherina anche all’aperto, come obbligatorio in zona gialla”, ha spiegato l’esperto. Il rischio, infatti, è che la popolazione si senta immune, quando in realtà rischia di contrarre ugualmente il virus e dunque di diffonderlo. È importante che ciò non avvenga soprattutto in relazione alla presenza in circolazione della variante Omicron. “Viaggia veloce. È doppiamente contagiosa rispetto alla Delta. L’innalzamento della curva è in parte dovuto ad essa”.
Ciccozzi: “Durata Green Pass va accorciata”. Il parere sulla pillola anti-Covid
Massimo Ciccozzi, nel corso della puntata di Tg2 Post in cui è stato ospite, ha parlato anche dell’autorizzazione data alla pillola contro il Covid-19 prodotta da Pfizer da parte di alcuni paesi. Essa va somministrata entro cinque giorni dalla manifestazione dei sintomi, nel caso in cui si abbiano patologie tali da provocare il rischio di manifestazione grave della malattia. “I risultati sembrerebbero essere ottimi”, ha commentato il direttore dell’Unità di Statistica medica ed epidemiologia molecolare del Campus Bio-medico di Roma.
Un aspetto da valutare, secondo l’esperto, è tuttavia quello relativo al fatto che la pillola in questione dovrà essere prescritta e probabilmente somministrata in ospedale. “Non ci sarà più comunque il problema dell’infusione dei farmaci per flebo”, ha evidenziato.