Il professor Massimo Ciccozzi, direttore dell’Unità di Statistica medica ed epidemiologia molecolare del Campus Bio-medico di Roma, è stato intervistato stamane dal programma di La7, Omnibus. Tanti gli argomenti trattati, a cominciare dal tampone fai da te, che da mercoledì entrerà in vigore in Emilia Romagna per uscire dalla quarantena. “Non ci si può fidare dei tamponi fai da te – dice senza troppi giri di parole lo stesso Ciccozzi – c’è una variabile molto importante che è l’operatore, chi fa il tampone. Chiaramente io non mi faccio dolore da solo – prosegue l’esperto – è innaturale, quindi non vado fino in fondo, mi fermo prima e quindi si rischia di non pescare, soprattutto se si è all’inizio e si ha poca carica virale, di non pescare nulla e quindi gli da un negativo quando non è. Il fai da te è come il lancio di una moneta sulla negatività di un tampone, quindi rischiamo di dire siamo negativi, andiamo in giro, ma siamo degli asintomatici che possono tranquillamente infettare, una persona fino a 15 in media, quindi il fai da te mi dispiace io lo boccio completamente”.
Discorso diverso invece per quanto riguarda il tampone antigenico rapido: “Boccio relativamente il tampone antigenico rapido che si fa anche nelle farmacie perchè lo sappiamo tutti, ormai abbiamo dal 30 al 40 per cento di falsi negativi e quindi quel tipo di tampone viene fatto, ed è ottimo, per fare uno screening, in una comunità chiusa. Se io ho 1.000 persone, 500 o 400 persone che voglio in qualche modo testare e tracciare, faccio un antigenico rapido e io so che nel 60, 65 per cento dei casi se c’è qualcosa lo predo. Ma il gold standard che va fatto, e lo ripeto soltanto se si hanno i sintomi di una eventuale malattia, è il tampone molecolare, ne più ne meno”.
CICCOZZI: DAI TAMPONI ANTI COVID, AI VACCINI, PASSANDO PER LA MEDICINA DEL TERRITORIO
E ancora: “Sta diventando un business pazzesco? Esatto. Ma le dico con tutta la sincerità e l’onestà, questo dipende dalla distruzione della sanità di territorio che abbiamo fatto noi, quindi dobbiamo rifarla. Se non facciamo una riforma importante della sanità di territorio, io parlo dei medici di medicina generali, alle asl, degli ospedali di territorio, se dovesse arrivare una nuova pandemia, che fra 20 anni arriverà, non dico che saremo punto a capo ma peggio”.
Ciccozzi ha parlato anche delle vaccinazioni dopo la terza dose, sottolineando come probabilmente alla fine il vaccino anti covid diverrà annuale così come per l’influenza stagionale: “Si andrà verso una vaccinazione programmata come per l’influenza – ha spiegato Ciccozzi – abbiamo una memoria immunologica”. Infine, in merito ad un’eventuale picco della quarta ondata, Ciccozzi invita alla prudenza: “Non è il momento ancora di abbassare la guardia”.