Il Green Pass è da controllare”, ne è convinto Fabio Ciciliano, membro del Cts. Il tema relativo all’utilizzo del certificato verde resta infatti caldo in Italia. I principali punti interrogativi sulla questione, in particolare, emergono in merito alla possibilità per i ristoratori di verificare le identità di coloro che li presentano attraverso i documenti, pur tutelando la loro privacy. L’esperto ne ha parlato in un’intervista rilasciata alla Adnkronos.



Ciciliano (Cts): “Green Pass da controllare”. Ecco cosa rischiano i ristoratori

È necessario che i ristoratori facciano i controlli e che li facciano in maniera seria”. L’esperto in gestione delle emergenze sanitarie non ha dubbi. In caso di verifiche da parte delle forze dell’ordine, infatti, i gestori dei locali che hanno erroneamente accolto persone prive di Green Pass – oppure con certificati con contraffazioni evidenti o utilizzate abusivamente – sarebbero soggetti a sanzioni, come stabiliscono le attuali norme anti-Covid. È necessario, in tal senso, che gli accertamenti vengano fatti con discrezionalità. “Il Green Pass non può essere avulso dal controllo del documento, non tanto per motivi di carattere amministrativo ma soprattutto per garantire un elevato livello di sicurezza sanitaria per la collettività”, ha chiarito Fabio Ciciliano all’Adnkronos. L’esempio più lampante è quello di un uomo che mostra il certificato di una donna. In quel caso “si rischia la denuncia penale per falso” oltre che le multe.



Il rischio opposto, tuttavia, è che nel momento di esposizione dei dati personali venga violata la privacy dei clienti. La popolazione, in tal senso, ha il compito di tutelarsi da eventuali frodi. È per questa ragione che il dirigente medico della Polizia ha raccomandato di non inviare il Green Pass ad altri in nessun caso. Anche nel caso in cui, ad esempio, venga richiesto da palestre e piscine. La certificazione verde “non può essere richiesta in maniera preventiva ma va esibita nel momento in cui si accede alla struttura per cui è richiesta”, ha sottolineato Fabio Ciciliano.

Ciciliano (Cts): “Green Pass da controllare”. A settembre sarà fondamentale

Il Green Pass diventerà provvidenziale soprattutto nei prossimi mesi. I ristoranti al chiuso, ad esempio, torneranno a riempirsi. A quel punto la popolazione vorrà sentirsi al sicuro. “È chiaro che i cittadini, che per la maggior parte oggi sono vaccinati sapranno di avere una tutela maggiore dove si controllano i certificati e lo preferiranno al locale dove invece possono esserci persone non immunizzate o che non si sono sottoposte a tampone”, ha sottolineato Fabio Ciciliano. Il membro del Comitato tecnico scientifico, in tal senso, si augura inoltre che a settembre-ottobre le persone siano maggiormente abituate all’uso corretto del Green pass.



Fabio Ciciliano, in tal senso, ritiene che il certificato verde possa essere uno “strumento di libertà”, non una coercizione al vaccino né una fonte di discriminazione. È per questa ragione che la proposta di estenderne l’utilizzo ad altri settori lavorativi e scolastici è da valutare. “Personalmente sono favorevole ad un uso più estensivo: ad esempio negli uffici dove c’è contatto con il pubblico”, ha chiarito. “Le alternative al Green Pass sarebbero eventuali nuove chiusure, che sarebbero le vere restrizioni della libertà”.